Catania

Inchiesta sulla sanità, tempi strettissimi per i Riesami

di

15 Maggio 2023, 05:01

2 min di lettura

CATANIA. Non ricoprire cariche pubbliche o averle dismesse, o “l’eventuale vacanza da qualsiasi incarico nella pubblica amministrazione”, non costituiscono “dati ostativi all’applicazione della chiesta misura interdittiva”. A metterlo in chiaro, nell’ordinanza con cui dispone la sospensione dai pubblici uffici per otto indagati nell’inchiesta-scandalo sulla sanità catanese, è la stessa gip Simona Ragazzi.

La puntualizzazione del gip è contenuta nella sua ordinanza bis, un mattone di oltre mille pagine con cui ha disposto la sospensione dai pubblici uffici e servizi, tra gli altri, di due figure diprimissimo piano del mondo politico siciliano, come gli ex assessori regionali, catanesi, Ruggero Razza e Antonio Scavone. E scaturisce dal fatto che vari indagati, scrive infatti il gip, “in sede di interrogatorio di garanzia, hanno fatto presente di avere dismesso gli incarichi pubblici in precedenza ricoperti, ora per la contingenza del presente procedimento penale, ora per ragioni autonome e pregresse”.

L’avvocato Giuseppe Di Rosa “si è dimesso dai suoi incarichi in seno all’OMECO di Catania, ma è rimasto in carica quale componente dell’organo di vigilanza dell’OMCEO di Palermo e del consorzio CEV sopraindicato”; gli “ex assessori regionali Scavone e Razza, a seguito del rinnovo della Amministrazione regionale nel settembre 2022, non rivestono allo stato un ruolo nella pubblica amministrazione locale, regionale o nazionale”.

Articoli Correlati

Il professore Alberto Bianchi ha prodotto al gip “due email inviate rispettivamente al Rettore dell’università di Catania e al Direttore Generale del Policlinico di Catania”. Con queste mail chiedeva di “essere sollevato dalla nomina a componente di procedure concorsuali dei rispettivi enti, in forza della attuale pendenza penale”. Infine il professore Calogero Grillo “ha dichiarato di essere da epoca recente in pensione”.

La giurisprudenza della Cassazione

La Gip cita la giurisprudenza della Corte di Cassazione, secondo cui, l’eventuale dismissione dalla carica o l’esaurimento dell’incarico non impediscono “il giudizio di prognosi sfavorevole circa la commissione di reati della stessa specie”. Questo perché “il referente normativo è attestato sulla (probabile) commissione di reati della stessa specie”. E perché il “concreto pericolo di reiterazione” del reato “va desunto dalle circostanze di fatto e dall’humus di reiterazione di delitti nei quali il soggetto opera”.

Intanto sono iniziati a decorrere i termini per i ricorsi al Tribunale di Libertà di Catania contro le sospensive. Ad anticipare che presenterà ricorso è statolo stesso ex assessore Razza, poche ore dopo il provvedimento della Gip; e un ricorso viene anticipato adesso anche da fonti vicine alla difesa del senatore Scavone, che è assistito dall’avvocato Carmelo Galati. I termini per i ricorsi scadranno lunedì prossimo, 22 maggio.

Pubblicato il

15 Maggio 2023, 05:01

Condividi sui social