PALERMO – Sanità, Salvatore Iacolino, dirigente generale della Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute, ha accolto la richiesta di convocazione urgente da parte dei convenzionati esterni per discutere del nuovo nomenclatore tariffario.
Si tratta del documento che stabilisce le quote di rimborso, per ciascuna prestazione, a carico del servizio sanitario nazionale. Importi che, lamentano i convenzionati esterni, sono stati ridotti, rispetto al precedente, anche del 60%. L’appuntamento è fissato alle 15.30 in assessorato
Sanità, incontro in assessorato sulle tariffe
“L’incontro – racconta Elisa Interlandi, presidente nazionale di Anmed – nasce dopo una richiesta urgente che hanno fatto i rappresentanti dei convenzionati esterni per non sospendere il tariffario”.
“Il presidente Schifani – continua Interlandi – aveva la possibilità di intervenire in conferenza Stato Regioni, poteva votare anche contro”.
Alcuni giorni fa, il governatore siciliano ha annunciato di essere al lavoro proprio sul tariffario.
Iacolino ha convocato tutte le sigle, le bocche sono cucite ai piani alti dell’assessorato e il dirigente generale fa trapelare soltanto che “l’istruttoria che precede la riunione è in corso”.
Le richieste
I rappresentanti dei convenzionati esterni chiedono di “rivedere il tariffario”. Pietro Miraglia, presidente di Federbiologi, non ha dubbi: “Non c’è alcuna possibilità di lavorare perché ci sono reagenti che vengono retribuiti con una perdita del 50 – 60% e una struttura non può operare sottocosto”.
“Noi – chiarisce il presidente di Federbiologi – non vogliamo lo scontro con le istituzioni. Ci auguriamo che il presidente capisca quanto sia drammatica la situazione che c’è nel privato e nel pubblico”.
Quanti soldi servono?
Il calcolo da fare non è semplice, Pietro Miraglia parla di “almeno 30 milioni di euro”. Ma Interlandi non ha dubbi: “Servono 60 milioni per adeguare le tariffe, più 40 milioni per la prevenzione, colon, Hcv e markers tumorali, che dovrebbero essere corrisposti alle strutture accreditate”.
Anche per Alessandro Pitruzzella, presidente regionale dell’ordine dei biologi, la stima delle somme necessarie supera i 50 milioni di euro/anno.
“Chiediamo che si attenzioni il tariffario – continua il presidente dell’ordine dei Biologi – e si trovino le risorse necessarie per garantire le prestazioni”.
La protesta continua
Pitruzzella il 22 gennaio parteciperà a una conferenza stampa in piazza Montecitorio: “Si attende la sentenza di giorno 28 per capire cosa stabilirà il Tar. I codici sono cambiati, c’è molta confusione, lo stato di agitazione è continuo”.
Miraglia annuncia: “Confermiamo che il 24, se non ci sarà nessuna decisione durante l’incontro, sciopereremo. Inizieremo la protesta quel giorno e la concluderemo quando risolveremo questa problematica”.
L’appello a Schifani
Il presidente Pitruzzella sottolinea che “in altre regioni, Lombardia e Toscana, per esempio, le prestazioni sono retribuite in maniera adeguata. Speriamo che, con il nuovo assessore, il presidente Schifani e il direttore generale Iacolino riescano a trovare le soluzioni per risolvere i problemi per i pazienti, ponendo fine – conclude – al rischio di licenziamento dei dipendenti”.