12 Dicembre 2015, 14:29
2 min di lettura
CATANIA – Ci pensa Nello Musumeci a mettere allo stesso tavolo gli stati generali della sanità catanese, dai direttori generali (Cantaro, Giammanco, Pellicanò e Santonocito) alle rappresentanze sindacali, agli esponenti dell’ordine dei farmacisti. “Check-up” è il titolo della convention inaugurata stamani a Palazzo dell’Esa e che proseguirà per tutta la giornata. Tra gli ospiti istituzionali c’è anche l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi. Tuttavia, la regia dell’incontro è totalmente politica ed è sotto le insegne del movimento civico #Diventeràbellissima. Per una volta è la destra a occuparsi di Sanità, comparto entro cui l’area nazionale raccoglie storicamente scarsi consensi elettorali.
Una convergenza inedita, insomma. “La Sanità è affine da sempre al mondo del potere, della spregiudicata logica del potere, per questo è estraneo al mondo della destra”, dice Musumeci a LiveSicilia. Di certo c’è che al momento #Diventeràbellissima sia forza di opposizione in Regione e quindi una realtà non portatrice d’interessi nel campo della Salute. Ingredienti che le permettono un’azione disinvolta con gli attori del settore. “Questo – spiega ancora – è un terreno scivoloso e la politica deve sapersi muovere con grande sobrietà”. E aggiunge: “Posso dire dunque di essere soddisfatto della riuscita della nostra iniziativa: per una volta abbiamo messo in dialogo i protagonisti di questo pianeta oltre i pregiudizi di parte”.
Musumeci non parla solo da leader politico, ma anche da presidente della commissione ragionale Antimafia. “Quello della Sanità – ha detto – è il settore più politicizzato in Sicilia, dove si annidano i maggiori pericoli d’inquinamento. Per questo la commissione che ho l’onore di guidare, assieme a quella al ramo, hanno avviato un nuovo rapporto improntato alla reciproca collaborazione per garantire l’etica”.
Dialogo istituzionale, sì. Intanto però l’azione di Rosario Crocetta è e resta nel mirino delle opposizioni. “Il Governo dimostra di essere in ritardo e, oltre la buona volontà dei singoli assessori, non pare avere una visione compiuta di ciò che deve essere il modello sanitario siciliano”, dichiara Gino Ippolo, musumeciano di antico corso e componente della commissione Salute all’Ars. “Non è chiudendo qualche reparto sul territorio – continua – che si affrontano i nodi. È giusto concentrare la Sanità di eccellenza nelle grandi aree metropolitane, ma non a scapito di quei presidi territoriali che, quando funzionano bene, decongestionano gli ospedali dei grandi centri urbani”.
Pubblicato il
12 Dicembre 2015, 14:29