09 Novembre 2022, 18:44
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PALERMO – Parte in Sicilia l’applicazione del nuovo contratto collettivo nazionale della Sanità per il triennio 2019/2021. A renderlo noto sono i segretari generali e regionali della Fp Cgil Gaetano Agliozzo e Concetta Basile, della Cisl Fp Paolo Montera e Marco Corrao, della Uil Fpl Salvatore Sampino e Giuseppe Piastra dopo la nota con cui il dirigente generale del dipartimento regionale alla Pianificazione strategica Mario La Rocca ha rammentato alle aziende e agli enti del Servizio sanitario regionale che “gli istituti a contenuto economico e normativo, con carattere vincolato e automatico, sono applicati dalle Aziende ed Enti entro trenta giorni”.
“Apprezziamo – affermano i sindacalisti – la pronta risposta del dirigente generale alla richiesta unitaria di Fp Cgil, Cisl Fp e UIL Fpl di immediata applicazione del Contratto collettivo che riguarderà oltre 37mia operatori del mondo della sanità. Si tratta di un momento importante. Il contratto prevede, infatti, tanti istituti di valorizzazione del lavoro oltre a garantire un adeguamento degli stipendi in un momento in cui l’inflazione aggrava la situazione economica dei lavoratori dipendenti”.
Il contratto prevede, inoltre, nuovi aumenti tabellari per tutto il personale del comparto e la definizione di un nuovo sistema di indennità. Tra incremento contrattuale e nuova indennità, agli infermieri spetteranno, mensilmente, 158 euro in più, al personale sanitario 126 e agli operatori sanitari 101,5; oltre, per le tre categorie, ulteriori 100 euro mensili in caso di assegnazione ai servizi di pronto soccorso. Per il personale amministrativo, tecnico e professionale, l’incremento medio tabellare è di 85 euro.
Il Ccnl rivede in modo considerevole anche la parte normativa del contratto nazionale, ampliando i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. “Come sottolineato dal dirigente generale nella sua nota – proseguono i sindacalisti – il Ccnl prevede la rivisitazione del sistema degli incarichi professionali e introduce un nuovo regime di progressioni economiche orizzontale che guarda all’esigenza di remunerare maggiormente chi ha acquisito maggiori competenze professionali in un determinato campo”.
“Di rilevanza, ancora – sottolineano i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali -, l’introduzione di una specifica indennità destinata al personale operante nei servizi di pronto soccorso. Prevista anche una riclassificazione del personale che prospetta rilevanti opportunità di crescita per quel personale che, pur in assenza di titolo di studio, si ritrova a svolgere mansioni attribuibili alle aree superiori: fino al 30 giugno 2025, infatti, potranno essere previste specifiche procedure selettive interne, nell’ambito dei relativi piani di assunzione, rivolti a coloro i quali hanno all’attivo almeno 10 anni di esperienza professionale (o 5 anni nel caso di possesso del titolo di studio)”.
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09 Novembre 2022, 18:44