16 Luglio 2009, 13:20
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Con dieci voti su quindici ed un’inedita alleanza tra i cinque parlamentari del Pd, i tre dell’Udc e, a sorpresa, anche i due del Movimento per l’autonomia è stato eletto questa mattina, a scrutinio segreto, il nuovo presidente della commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana. Giuseppe Laccoto, esponente del Partito democratico proveniente dalla Margherita, succede a Nino Beninati, deputato del Pdl chiamato a fare parte del governo Lombardo bis in qualità di assessore ai Lavori pubblici.
Una successione che apre una nuova crepa nella maggioranza che dovrebbe sostenere il nuovo esecutivo. E’ al vetriolo, infatti, il commento di Pippo Limoli, rappresentante del Popolo delle Libertà e candidato alla carica in opposizione a Laccoto: “Non posso che sottolineare l’ulteriore attacco dell’Mpa alla maggioranza parlamentare voluta dall’elettorato siciliano. Il partito di Lombardo, votando con l’Udc e il Pd il candidato dell’opposizione, ha ancora una volta comunicato agli elettori qual è, per esso, la maggioranza all’Ars. La stessa Udc, evidentemente, al di là delle chiacchiere dei mesi appena trascorsi, ha deciso di ricomporre i rapporti politici con l’Mpa in nome, magari, di una ritrovata sintonia”. Il deputato, amareggiato per l’esito del voto, conclude: “Il voto congiunto fra forze di opposizione e di governo tradisce la volontà popolare che ben altra maggioranza aveva votato. Il Pdl non potrà che prenderne atto e agire alla luce di ciò”.
Di opposto tenore, invece, le reazioni del Pd, tutte all’insegna della soddisfazione, nonostante qualche distinguo preliminare sull’alleanza con l’Udc. “La maggioranza che sostiene Lombardo non è maggioranza in commissione Sanità – esulta Antonello Cracolici, capogruppo all’Ars dei democratici – Sul candidato del Pd, si sono indirizzati anche i voti di Udc ed Mpa, a conferma che la nostra era la migliore proposta in campo. Questo organismo parlamentare è chiamato a discutere argomenti delicati e centrali. Non nascondo che l’elezione di Laccoto porta un carico di orgoglio, ma anche di responsabilità”. Per il segretario regionale del partito, Francantonio Genovese “certamente hanno fatto bene Pd ed Udc a far convergere i loro voti su un unico candidato” mentre il parlamentare siracusano, Roberto De Benedictis, commenta: “C’è stata una convergenza di consensi sul nostro candidato nell’interesse di tutte le forze politiche”.
Sottolinea le difficoltà della maggioranza, invece, Saverio Romano, segretario regionale dell’Udc. “E’ l’ennesima dimostrazione della fragilità di questo governo e della pochezza di questa maggioranza, la maggioranza è divisa al suo interno da personalismi e vendette che vengono consumate in dispregio del bene primario dei siciliani – argomenta il deputato democristiano – La convergenza compatta delle forze di opposizione e il voto favorevole anche dell’Mpa rivelano l’assoluta mancanza di coesione del governo e la mancanza di una maggioranza politica, che sta in piedi per motivi poco nobili e che è destinata a cadere per lo stesso genere di motivazioni. L’Udc è coerente con la propria posizione, nel rispetto del ruolo di forza di opposizione al governo Lombardo, un governo frutto di artificio e di un raggiro nei confronti degli elettori”.
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16 Luglio 2009, 13:20