01 Novembre 2013, 13:12
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ROMA – Il governo regionale ha appena superato lo scoglio della mozione di sfiducia, ma i rischi per Crocetta non sono finiti. Le turbolenze, questa volta, appaiono decisamente più pericolose perchè arrivano dal ventre della maggioranza e il terreno di scontro è la Sanità, settore che si conferma terreno minato per le sorti dei governi succedutisi negli ultimi anni a Palazzo d’Orleans. Settore crocevia di interessi, che è stato indirettamente fatale a Salvatore Cuffaro – con le sue telefonate al magnate della sanità privata, Michele Aiello – e che Lombardo ha preferito trattare con la dovuta cautela, mettendovi alla guida un magistrato come Massimo Russo.
Ad alzare la voce è l’Udc, con il ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia, che nel giorno di Ognissanti prende carta e penna e scrive una nota durissima nei confronti dell’esecutivo Crocetta sul caso Humanitas, minacciando l’uscita dalla maggioranza. A far andare su tutte le furie D’Alia è la notizia riguardante una delibera di giunta firmata in piena estate e che dà il via libera al trasferimento di cinquanta posti letto della sanità pubblica al nuovo e modernissimo polo ‘Humanitas’ in progetto Misterbianco, in cui attualmente sono previsti 88 posti. Si tratta della clinica privata per la cura dei tumori diretta dalla madre del deputato regionale di Articolo 4, Luca Sammartino.
L’atto non è direttamente esecutivo (lo diventerebbe con un decreto assessoriale), ma tanto è bastato per mettere sul chi va là il presidente della commissione Sanità dell’Ars, Pippo Digiacomo (“bisogna inserire ogni spostamento in un piano di rimodulazione più ampio, altrimenti si rischia di sottrarre quei posti alla buona sanità pubblica”), ma soprattutto per far partire la rappresaglia dell’Udc. “Se le notizie riportate oggi sulla realizzazione di una maxi-clinica della ‘Humanitas’ a Catania fossero vere ci troveremmo di fronte a un fatto gravissimo e inaccettabile – dice D’Alia -. Il governo regionale ha sempre dichiarato massimo impegno nella lotta a tutti i conflitti d’interesse e alle promiscuità tra politica e affari: un concetto che vale per ambiti come la formazione e a maggior ragione non può che riguardare la sanità, da sempre oggetto delle attenzioni di faccendieri corrotti e di interessi opachi”. Poi l’avvertimento, con D’Alia che mette in forse la permanenza dell’Udc accanto a Crocetta: “E’ necessario che il governo regionale chiarisca quanto prima i termini di questa vicenda. Va da sè che una delibera del genere dovrebbe essere immediatamente revocata. Mi chiederei, in caso contrario, che significato avrebbe la presenza del mio partito nella giunta”.
La Sanità, dunque, si conferma il tassello più delicato del complesso puzzle della politica regionale. Ormai lontane le disavventure di Cuffaro – che avvertì l’imprenditore della sanità Michele Aiello, poi condannato per mafia, che i magistrati di Palermo indagavano sul suo conto -, camici e posti letto di una sanità da riformare furono uno dei motivi che portarono alla rottura tra Raffaele Lombardo e il Pdl, all’indomani delle elezioni regionali vittoriose per il centrodestra. Da quei giorni è passata tanta acqua sotto i ponti. E’ arrivatro il governo Crocetta e nella stanza dei bottoni di piazza Ottavio Ziino, sede dell’assessorato alla Salute, è arrivato un simbolo di trasparenza, Lucia Borsellino. Appena dieci giorni fa l’assessore portava a casa l’operazione trasparenza sul fronte della spesa dei farmaci, autentica spina nel fianco nel bilancio regionale, ma adesso, davanti alle parole pesantissime di un ministro della Repubblica, anche quel simbolo di limpidezza rischia di finire travolto da un settore difficile da governare.
L’Udc riunisce il gruppo
Sul ‘caso Humanitas’, l’Udc riunirà mercoledi prossimo, alle 11.30, il gruppo parlamentare. Si discuterà anche dell’eventuale uscita dal governo se la giunta non revocherà la delibera approvata lo scorso luglio. “Siamo assolutamente certi che Rosario Crocetta e Lucia Borsellino rappresentino ad oggi due esempi di moralità e correttezza non discutibili per la loro storia e per le azioni sinora portate avanti con coraggio”, afferma dal canto suo Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Democratici riformisti per la Sicilia all’Ars. “La vicenda Humanitas di Catania merita certamente la dovuta attenzione, – aggiunge – ma crediamo che verranno fornite dal Governo regionale tutto, le linee guida che avrebbero determinato scelte che, oggi, vengono aspramente criticate da pezzi della maggioranza medesima”.
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01 Novembre 2013, 13:12