07 Aprile 2013, 17:42
2 min di lettura
GENOVA – Potrebbe adesso raccogliere tutti i meriti per la metamorfosi del Palermo, invece no. Giuseppe Sannino vola basso e in sala stampa – con un filo di voce – fa capire di essere molto contento ma pensa già alla prossima partita di campionato: “Godiamoci questa domenica, nessuno forse pensava di poterla passare in questo modo, ma martedì dobbiamo continuare a lavorare con intensità perché siamo ancora malati. Abbiamo però capito che tutti si devono prendere la propria responsabilità, per una dignità nei confronti della città di Palermo – dice Sannino – Ilicic? E’ un calciatore bello, ma deve abbinare anche il sacrificio, la corsa, altrimenti diventa un calciatore anarchico. Il mio unico credo è far capire ai ragazzi che il cuore a volte va oltre i limiti e i difetti che abbiamo, se non ci arriviamo con le qualità tecnico- tattiche bisogna arrivarci con la corsa e con la grinta. Se ci guardiamo negli occhi sorridiamo, e ora vorrei che tutti ci credano. E’ vero, forse prima subendo un gol la squadra si sarebbe demoralizzata. Da casa vedevo che dopo un gol prima la partita finiva, invece io voglio che i calciatori guardino sempre negli occhi gli avversari. C’era tanto tempo, se devo morire voglio morire in piedi”.
“Nel ritiro cosa è successo? Io penso che avete seguito molto più di me il Palermo – prosegue Sannino – io da casa cercavo di capire e vedere. C’è una cosa di base, quando una persona nuova allena un gruppo si presenta per ciò che è. Io sono questo Sannino, la mia carriera è basata sul lavoro. Forse non ci siamo capiti all’inizio, ma se i calciatori capiranno che alla base di tutto c’è il lavoro faranno bene. Solo i piedi e solo la tecnica non bastano. E’ inutile pensare di aver fatto chissà che cosa, perché in questo momento comunque siamo retrocessi – conclude -. Io voglio che martedì si torni in campo con la stessa voglia avuta in queste tre settimane. Questi ragazzi meritano di essere sostenuti”.
Pubblicato il
07 Aprile 2013, 17:42