05 Febbraio 2022, 05:00
3 min di lettura
CATANIA – Sole e delusione. Sono queste le due parole che serviranno agli storici per archiviare il 4 febbraio 2022 catanese. Una giornata di non festa, con il busto di sant’Agata ancora assente dalle strade cittadine. Ma visibile soltanto per brevissimo tempo, durante la celebrazione di quella messa dell’Aurora che, fino a prima dell’era Covid, chiamava a raccolta migliaia di fedeli.
“Sono dispiaciuto”, monsignor Salvatore Gristina lo ha detto esplicitamente che avrebbe voluto chiudere l’esperienza pastorale a Catania in maniera differente. L’emergenza pandemica però ha stravolto tutto. Ma non, a conti fatti, l’agenda pastorale complessiva dell’arcivescovo pronto a lasciare Catania. Un’agenda che, all’indomani della morte del devoto Roberto Calì, ha visto nella sicurezza la bussola di ogni festività agatina.
Le parole dell’arcivescovo non hanno impedito, tuttavia, che esplodessero polemiche. Se c’è chi si lamenta che sono arrivate tardi; c’è chi è letteralmente sul piede di guerra. LiveSicilia ha intercettato l’alterco a cielo aperto, avvenuto nella mattina di ieri, tra la presidente del Comitato dei festeggiamenti, Mariella Gennarino, ed esponenti del mondo delle candelore. Le mancate processioni hanno, di fatto, messo in difficoltà quanti vivono dell’indotto della Festa. Un dramma nel dramma che rende ancora più difficile il prolungarsi della pandemia.
Alle ore oggi 12.00 di oggi, l’avvocato Piero Lipera, portavoce del Cereo Ortofrutticoli, protocollerà al Comune le firme raccolte nei scorsi nei giorni per chiedere di esporre in piazza Duomo il busto agatino. Un’iniziativa che non ha sortito alcun effetto, ma che è destinata a sollecitare semmai un cambio di programma in vista delle celebrazioni per l’Ottava. Fanno sapere: “Confidiamo, visto che già dal prossimo 10 febbraio riapriranno persino le discoteche, che in occasione del 12 febbraio, Curia e Comitato dei Festeggiamenti consentano l’esposizione del busto reliquiario in Piazza Duomo”.
Insomma, si va al muro contro muro. Intanto però, sempre ieri, la folla dei devoti (molti vestiti con il tradizionale sacco bianco) non ha disertato le altre celebrazioni in Cattedrale. Un flusso costante e ordinato di catanesi ha animato un 4 febbraio assai diverso da quello degli scorsi anni. Via Etnea e piazza Duomo hanno comunque offerto le vestigia, sebbene in forma ridotta, della Festa. Tra palloncini e luminarie.
Salvo Pogliese, sindaco (sospeso) di Catania, ha lanciato via social un messaggio alla Città. “Mi auguro – ha scritto – che la prudenza e il sacrificio di questi anni ci restituiscano presto, già in estate o al più tardi nel 2023, la possibilità di vivere il nostro amore viscerale per la Santa Patrona: sarebbe il segno della vita che riprende, di una ripartenza in ogni settore, dell’ennesima rinascita dopo una calamità naturale, come la storia ci ha insegnato”.
Continua Pogliese: “Agata è per i Catanesi la madre, l’amica, la sorella, la prima e l’ultima speranza nel dolore e nella sofferenza; è radice, tradizione e cultura popolare, nonostante ci sia chi si ostini a vedere solo i problemi e gli aspetti negativi di una festa che coinvolge milioni di persone. Abbracciamo Agata anche in questi giorni difficili, come possiamo, nel rispetto delle regole e donandole le nostre intenzioni migliori: Lei sarà capace di ricompensare i propri figli e le proprie figlie”. Un messaggio sì, ma anche una preghiera che si staglia tra le asperità di questo specifico momento storico. Di Catania e non solo.
Pubblicato il
05 Febbraio 2022, 05:00