01 Febbraio 2016, 18:59
1 min di lettura
CATANIA – Può una vicenda religiosa avvenuta quasi 1800 anni fa essere raccontata oltre gli strumenti della tradizione, magari con un fumetto? Certo che sì. A questo ci ha pensato Fabia Mustica, che ha riscritto le vicende legate a sant’Agata attraverso nuvolette e mani di china. Un’operazione che non ha nulla di blasfemo, ma che anzi vale quanto una catechesi dal chiaro sapore pop, in perfetto stile Bergoglio. Il titolo è Agata. Storia di una santa (Arca ed. 2016) e si lascia leggere che è un piacere. Per gli occhi, ma anche per l’animo. Il disegno, infatti, non depotenzia affatto il dramma che dovette subire sulla propria pelle la giovane patrona catanese, anzi. C’è semmai una rievocazione che restituisce ad Agata il volto di una ragazza come tante, nata magari ai nostri giorni. Ma c’è anche una ricostruzione di luoghi e fatti come non siamo abituati a immaginarli. A partire dal palazzo del Pretorio di allora, per finire alle celle del carcere dove la martire fu tenuta in cattività. Insomma, un testo da spulciare assolutamente: un ripasso per chi è già devoto; uno strumento di evangelizzazione per i neofiti; una mappa storica per i “profani”.
Pubblicato il
01 Febbraio 2016, 18:59