Santo Trovato: “Scioglimento| per mafia? Ecco la verità”

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16 Maggio 2015, 06:45

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San Giovanni la Punta – Santo Trovato, politico di lungo corso, in lizza per la carica di primo cittadino del comune etneo. Protagonista della vita politica puntese in anni turbolenti, torna dopo dieci anni determinato a mettere fine alla situazione di monopolio politico instaurata dall’amministrazione uscente. “Adesso parlano di rinnovamento ma erano tutti con me”. “Lorenzo Seminerio era mio vicesindaco come lo è stato Andrea Messina, erano miei allievi – afferma – di colpo si diventa grandi, si riesce a trovare amicizie, si fanno giri potenti e si diventa onnipotenti”.

Sull’operato dell’amministrazione uscente la valutazione di Trovato è netta: “ Messina ha improntato la sua politica a favore dei poteri forti, ha dato spazio solo a questi mettendo in secondo piano le esigenze dei cittadini più deboli, la continuità la vogliono perché ci sono affari da completare”. Un’ amministrazione poco attenta alle esigenze concrete dei cittadini e che sta usando l’istituzione per fini elettorali: “La Multiservizi – afferma Trovato – è gestita come un comitato politico, pensi, anche l’asilo nido, le persone che dovrebbero tutelare i bambini fanno campagna elettorale per Bellia”. Il riordino della partecipata è infatti tra le priorità del programma elettorale del candidato civico.

Altri aspetti riguardano la gestione delle entrate comunali che secondo Trovato dovrebbero essere in parte destinate a programmi di lavoro di utilità sociale per i disoccupati. “Penso all’Imu e alla Tarsu pagate dai grossi gruppi – continua – come I Portali e Le Zagare ad esempio”. “La riduzione della spesa pubblica per gli spettacoli potrebbe essere utilizzata per i servizi ai cittadini, è impensabile – afferma – pagare 600/700 mila euro a stagione”. “Le responsabilità di un sindaco sono anche quelle di poter dare uno spiraglio, una risorsa alla cittadinanza”. Aprire le porte della casa comunale è una priorità per il candidato sindaco, il quale non condivide l’attuale impostazione “di controllo” dei cittadini che vogliono conferire con i loro rappresentanti o con i funzionari comunali.

Capitolo a parte è riservato al piano regolatore che per il candidato civico deve essere “territoriale e sociale”. Da sempre, tutte le relazioni politiche e di interesse a San Giovanni La Punta girano attorno al piano regolatore. “La storia del piano regolatore ha sempre sovrastato tutto – dichiara Trovato – ogni campagna elettorale venivano promessi favoritismi, ma alla fine il piano regolatore non decollava mai”. La mancanza di pianificazione e di una visione d’insieme è stata una costante sin dagli anni Novanta: “Iniziò a crearsi un disordine – continua il candidato sindaco – la gente cominciò a costruire abusivamente e selvaggiamente, non c’era nessuna pianificazione e avvenne un’espansione incontrollata tanto che venivano persone da altre province ad acquistare terreni a San Giovanni La Punta”.

La situazione attuale quindi deve essere ripensata, “non si può espandere il paese con la cementificazione selvaggia o approvando ampliamenti solo a determinati soggetti – commenta Trovato – specie a chi ha portato economia in Romania (il riferimento è a Nunzio Romeo patron de “I Portali” nda), io sono per far restare il lavoro all’interno della comunità di riferimento, nonostante il cemento non abbiamo avuto una ricaduta in termini occupazionali, per me non funziona così”. Il piano regolatore deve risponde alle esigenze dei cittadini e non soltanto dare il contentino ai singoli rendendo i piccoli lotti edificabili, si deve avere una visione ampia tenendo conto della realtà provinciale, favorendo una visione d’insieme, anelli di congiunzione con altri comuni, arterie per per migliorare il traffico veicolare nella zona”.

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“Con lo scioglimento per infiltrazioni mafiose io non c’entro nulla – afferma quando viene rievocata la vicenda – nel 2003 vinsi le elezioni ma furono annullate, quindi si parla dello scioglimento di un organo di governo che non era stato ancora costituito”. Trovato ripercorre anche la storia giudiziaria che lo vide coinvolto: condannato in primo grado per abuso d’ufficio e assolto in appello e definitivamente in Cassazione. Sotto la lente degli inquirenti c’era la variante urbanistica approvata dall’amministrazione guidata da Trovato che consentì l’apertura della nuova strada nei pressi dell’ipermercato “Le Zagare”. “Il comune veniva sciolto ma non veniva mai additato nessuno – continua Trovato – in quella occasione le pressioni per lo scioglimento arrivarono da un senatore siciliano di Forza Italia”. Santo Trovato non fa il nome del presunto artefice, neanche dopo insistenti sollecitazioni, ma lascia intendere di essere stato preso di mira per le sue posizioni politiche. “Erano contro di me – dichiara – io ero giovane ed ero dal lato giusto e me l’hanno fatta pagare”.

Sulle gravi affermazioni contenute nella sentenza Scuto, che lo descrivono come il candidato appoggiato dal clan Laudani alle elezioni comunali del 2000, Santo Trovato commenta: “Io posso dire che per me la vicenda si è chiusa nel 2007, io non capisco come un giudice si sbilanci a riportare quelle affermazioni”, E ancora, “ Io sono un buon incassatore, anche questa volta la spunterò, affrontando tutto a testa alta”.

 

 

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16 Maggio 2015, 06:45

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