Catania

Gli abusi del santone Capuana, mossa della difesa: 150 testimoni

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20 Giugno 2023, 18:48

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CATANIA. I difensori del “santone” Pietro Capuana, il settantanovenne che tra il 2008 e il 2016 avrebbe abusato sessualmente di diverse ragazzine minorenni nella comunità della chiesa Lavina di Aci Bonaccorsi, passa al contrattacco. Porta alla sbarra 150 testimoni e i primi tre, operatori o ex ospiti del centro (che non figurano tra le denuncianti), difendono Capuana, negando attenzioni di qualunque tipo in loro presenza.

L’udienza di oggi, che si è conclusa pochi minuti fa dinanzi al Tribunale collegiale presieduto da Santino Mirabella, giudici a latere Cristina Scalia e Mariaconcetta Gennaro, ha segnato sostanzialmente dei punti a favore della difesa.

La cronaca dell’udienza di oggi

I primi tre testimoni della difesa hanno negato la tesi dell’accusa, dicendo che – quantomeno in loro presenza – non sono mai avvenute situazioni spiacevoli né approcci di natura sessuale. Appartenenti a vario titolo alla comunità anche da una ventina d’anni, sostengono di non aver mai visto nulla che facesse ipotizzare degli abusi ai danni delle ragazze.

Tra le altre, è stata sentita un’insegnante. I testi, in sostanza, hanno sostenuto di non aver mai notato nulla di strano. Di tutt’altro tenore, ovviamente, è stata la prima parte del processo, nei mesi scorsi, ovvero la fase in cui sono stati sentiti i testi dell’accusa, cioè le ragazze che hanno denunciato Capuana. Ragazze che anche in aula hanno puntato l’indice contro Capuana e le sue presunte fiancheggiatrici.

L’istruttoria potrebbe durare anche altri otto mesi

Ciò che è impressionante, dell’istruttoria dibattimentale in corso, è la mole di testimoni, ben 150, citati dalla difesa, la cui audizione potrebbe richiedere – secondo una stima non ufficiale – dai sei agli otto mesi di tempo.

Alla fine la lista potrebbe anche essere sfoltita, ma si riprenderà con i prossimi otto il prossimo 12 settembre. L’accusa è sostenuta dal pm Agata Consoli. Alla scorsa udienza, l’avvocato Mario Bracato, che difende Capuana, aveva fatto sapere che l’imputato principale avrebbe rinunciato all’esame, ma avrebbe reso delle dichiarazioni spontanee.

Pure le presunte fiancheggiatrici del ‘santone’, Katia Concetta Scarpignato, Fabiola Raciti e Rosaria Giuffrida, avevano fatto sapere tramite i propri legali che avrebbero rinunciato all’esame delle imputate. Il collegio dei difensori, al giudizio immediato, è composto dagli avvocati Giada Taccia, Gianfranco D’Alessandro e Cesare Flavio Cicorella.

Le accuse per le altre imputate e il ruolo di Capuana

Le tre donne, in sintesi, secondo l’accusa avrebbero spinto le ragazzine ad assecondare le richieste sessuali dell’anziano. L’orrore sarebbe stato promosso da Capuana, “quale fruitore delle prestazioni sessuali delle minori”. Sarebbe stato organizzato dalla “Giuffrida, quale addetta alla predisposizione dei turni settimanali delle minori”. E “dalla Raciti e dalla Scarpignato, quali incaricate allo svolgimento dell’opera di persuasione delle minori in ordine alla valenza spirituale dei predetti gesti”.

I reati sarebbero avvenuti a Motta Sant’Anatstasia, Aci Bonaccorsi, Bronte e Fondachello di Mascali dal 2008 sino all’agosto del 2016. Alla scorsa udienza in aula era stato sentito l’ultimo testimone di parte civile, interrogato su richiesta dell’avvocato Sergio Ziccone, che assiste una delle vittime delle violenze sessuali. Le altre ragazze sono assistite dagli avvocati Tommaso Tamburino, Salvo Pace, Tania Occhipinti e Francesco Laurino. Al giudizio si è costituita parte civile anche la Diocesi di Acireale, assistita dall’avvocato Giampiero Torrisi.

Le accuse per i quattro imputati sono associazione  a delinquere finalizzata a commettere più delitti di violenza sessuale in danno di minori di 18 anni, costringendo le ragazzine ad avere rapporti sessuali con Capuana; oltre che concorso, a vario titolo, nelle violenze sessuali: per l’accusa sarebbero state commesse da Capuana con la complicità delle tre imputate.

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20 Giugno 2023, 18:48

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