01 Luglio 2014, 10:49
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PARIGI – L’ex capo dello stato francese Nicolas Sarkozy si trova in stato di fermo nell’ambito delle indagini su una vicenda di intercettazioni con l’accusa di concussione e violazione del segreto istruttorio. E’ la prima volta che in Francia, nei confronti di un ex presidente della Repubblica, protetto dall’immunità fin quando è in carica, viene disposto dalla magistratura lo stato di fermo.
Sarkozy, convocato all’alba dai giudici dell’anticorruzione, è arrivato a Nanterre, periferia di Parigi, con un’auto dai vetri oscurati. Durante l’interrogatorio sulla vicenda della fuga di notizie sul provvedimento di intercettazione nei suoi confronti, nell’ambito dei presunti finanziamenti illeciti da parte della Libia di Muammar Gheddafi alla sua campagna presidenziale del 2007, i magistrati hanno deciso di procedere con lo stato di fermo.
“La giustizia indaga – ha commentato subito dopo il portavoce del governo, Stephane Le Foll – deve andare fino in fondo, Nicolas Sarkozy è un cittadino come gli altri davanti alla legge”. L’inchesta vuole appurare se l’ex capo dello stato abbia promesso ad un giudice una carica di prestigio se questi lo avesse messo al corrente di un provvedimento giudiziario nei suoi confronti, la decisione di intercettare le sue telefonate.
I giudici potranno ora interrogare Sarkozy, che da tempo si dice vittima di accanimento da parte della magistratura, per 24 ore.
Lo stato di fermo sarà prorogabile per altre 24 ore, poi il giudice dovrà rilasciarlo o disporre nuove misure cautelative.
L’iniziativa della magistratura arriva proprio mentre sembrava che la volontà di Sarkozy di tornare alla politica in vista delle presidenziale del 2017 si stesse per concretizzare con un ritorno alla guida dell’UMP.
Thierry Herzog, potente avvocato e storico legale di Sarkozy, è in stato di fermo da ieri, insieme con due magistrati sospettati di essere coinvolti nella vicenda, Gilbert Azibert e Patrick Sassoust. Sullo sfondo della presunta c’è anche l’imminente decisione della Corte di Cassazione sul sequestro delle agende di Sarkozy, contro la quale avevano fatto ricorso i legali dell’ex presidente.
Le agende sarebbero utili anche per altre ipotesi di reato, in particolare quelle riguardanti in controverso arbitrato del governo durante la presidenza Sarkozy nel caso che opponeva l’uomo d’affari Bernard Tapie alla banca Credit Lyonnais.
(ANSA)
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01 Luglio 2014, 10:49