20 Agosto 2014, 12:00
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AGRIGENTO- #SaveScalaDeiTurchi. Un grido d’allarme che comincia con una lettera aperta inviata al sindaco di Realmonte, Piero Puccio, dai volontari di MareAmico.
“Anche quest’anno la Scala dei Turchi è una delle mete preferite dai turisti che visitano la nostra provincia. Purtroppo un così grosso afflusso non regolamentato e disciplinato può creare problemi; difatti constatiamo che è diventata una consuetudine vedere orde di barbari, camuffati da turisti, asportare grossi blocchi di marna bianca come souvenir o scioglierla in acqua e cospargersi il corpo con essa, come una sorta di crema di bellezza – ignorando che la marna è una roccia sedimentaria e forse scambiandola con l’argilla che invece ha grandi qualità cosmetiche – ma anche incidendo in maniera quasi definitiva le piazzole, al fine di lasciare un incivile ricordo del loro passaggio. Tutto questo deve finire, e lo si può fare solo mediante attenti controlli. Lo scorso anno avevamo suggerito di affidare il controllo della Scala dei Turchi ad una cooperativa, ipotizzando pure il nome: “sentinelle della Scala dei Turchi” la cui retribuzione poteva essere reperita attraverso il pagamento di un ingresso – per i soli turisti – quantificabile nella cifra di 3 euro. Queste grosse entrate potrebbero provvedere al ristoro finanziario dei ragazzi impegnati nel controllo ma anche per migliorare i servizi ai turisti (pulizia dei luoghi e servizi igienici).
Dopo MareAmico l’appello di Legambiente. “É necessario intervenire subito perché la Scala dei Turchi non rimanga solo una bellissima immagine da cartolina. Il turismo fuori controllo e i vandali rischiano di farla scomparire a meno che le istituzioni, Comune di Realmonte e Regione Siciliana, non si assumano – presto – il compito di tutelarla. Legambiente Sicilia su loraverde.it ha lanciato, ieri, l’appello #SaveScalaDeiTurchi, affinché il comune di Realmonte chieda in concessione l’intero tratto di demanio marittimo ma, soprattutto, perché l’assessorato regionale Territorio e Ambiente lo conceda immediatamente, superando le esasperanti e tipiche lungaggini burocratiche”. “Solo così – sottolinea nel suo blog Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia – si potranno studiare i carichi massimi sostenibili, stabilire rigide regole di comportamento e, quindi, avviare un gestione capace di tutelare e promuovere questa straordinaria risorsa paesaggistica senza che il turismo diventi una minaccia per la sua conservazione e senza scoraggiare coloro che nei propri viaggi cercano la bellezza. Esiste già un modello di gestione riproponibile alla Scala dei Turchi, sperimentato con grande successo da Legambiente all’Isola dei Conigli di Lampedusa”.
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20 Agosto 2014, 12:00