Saviano ricorda Beppe Alfano: | “Ruppe meccanismi della mafia”

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08 Gennaio 2013, 10:37

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BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA) – “In questi venti anni la famiglia Alfano è riuscita ad avere una giustizia solo parziale per un omicidio che ha sconvolto le loro esistenze. Due sole persone in carcere, in venti anni di indagini per l’omicidio di Beppe, è tutto sommato un prezzo esiguo che la mafia ha dovuto pagare per togliere di mezzo chi rischiava di mandare a monte un ingranaggio che stava funzionando a perfezione”. Lo dice lo scrittore Roberto Saviano in un messaggio inviato alla seconda giornata del workshop contro le mafie in Europa organizzato a Barcellona Pozzo di Gotto nel ventennale della morte del giornalista Beppe Alfano.

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“Alfano – prosegue Saviano – stava facendo saltare i meccanismi: era necessario sacrificare un uomo, un ‘visionario’ convinto che a Barcellona Pozzo di Gotto, patria della mafia messinese, una mafia tonta, come si preferiva credere, si nascondesse addirittura il boss dei boss, Nitto Santapaola”. “E dopo la morte – continua Saviano – come ha più volte denunciato Sonia Alfano, la solita, consueta, vergognosa diffamazione. I soliti tentativi di screditare il lavoro e la reputazione di una persona coraggiosa che ha voluto fare il suo dovere senza temerne le conseguenze. Ma se questo schifo non è riuscito a mortificarne le doti, è vero anche che l’indignazione per la sua morte è durata poche settimane. Ecco perché queste due giornate di commemorazione, di ricordo e di confronto sono fondamentali, necessarie”.

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08 Gennaio 2013, 10:37

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