Lampedusa, migrante sbarca sull'isola e partorisce un bimbo

Sbarca a Lampedusa e dà alla luce un bimbo, trasferiti a Palermo

La storia a lieto fine e la nascita di Alì
MIGRANTI
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LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Sbarca a Lampedusa e dopo poche ore dà alla luce un bambino. Il lieto evento si è verificato al Poliambulatorio dell’Isola, in contrada Grecale. La mamma, una donna somala di 30 anni, era sbarcata al molo Favarolo e dopo poco è nato il bimbo, a cui è stato dato il nome di Alì. Il piccolo, nato alla 33esima settimana di gestazione, in buone condizioni ed è stato subito posto in una culletta termica in dotazione al Poliambulatorio.

La nascita a Lampedusa

La nascita grazie all’equipe guidata dal direttore del dipartimento Salute della famiglia dell’Asp di Palermo, Giuseppe Canzone. Dopo essere stati stabilizzati la mamma, alla sua seconda gravidanza, e figlio sono stati trasferiti in elisoccorso all’ospedale Ingrassia di Palermo. Il Poliambulatorio di Lampedusa, mentre in sala parto nasceva il bambino, è stato dotato di un’altra culletta termica di ultima generazione donata dal Movimento adulti scout cattolici italiani (Masci) e benedetta dall’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano.

Una nuova culla termica a Lampedusa

La nuova culla di ultima generazione è stata progettata per garantire il trasporto sicuro di neonati prematuri o in condizioni critiche. Il dispositivo è aerotrasportabile e dotato di sistemi avanzati di termoregolazione.

“Questa culla – ha sottolineato il Direttore sanitario dell’Asp di Palermo, Antonino Levita – è molto più di un’attrezzatura sanitaria: è un simbolo di umanità concreta, una risposta tangibile alle fragilità che si incontrano nei primi momenti di vita. Abbiamo vissuto in tempo reale un’emergenza affrontata con straordinaria professionalità dalla nostra equipe che ha consentito ad una giovane donna di partorire in una situazione di urgenza, ma in assoluta sicurezza. Il pianto del bambino ascoltato a distanza è stato il segnale di una nuova vita e di una nuova speranza. Lampedusa è una frontiera della sanità, oltre che dell’accoglienza. Qui i nostri operatori affrontano quotidianamente sfide straordinarie, in un contesto complesso e spesso emergenziale”.

E ancora: “Grazie al Masci, possiamo contare su un ulteriore strumento di alta tecnologia per salvare vite, per garantire cure adeguate anche in situazioni limite. È un gesto di profonda solidarietà che rafforza il nostro presidio, ma soprattutto la rete di protezione verso chi nasce in condizioni difficili, talvolta drammatiche”. Il poliambulatorio di Lampedusa, gestito dall’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, conta su 21 attività specialistiche, oltre che su sei servizi H24: Pte (Punto territoriale di emergenza), cardiologia, ginecologia, radiodiagnostica, pediatria e camera iperbarica (in funzione ogni anno dal primo maggio al 15 settembre).

“Abbiamo scelto Lampedusa perché è il primo approdo per tante persone che cercano salvezza – ha spiegato il presidente nazionale del Masci, Massimiliano Costa -. Una culla è un modo per dare un senso a questa accoglienza, per proteggerla nel momento più fragile: la nascita”.


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