17 Maggio 2014, 01:42
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CATANIA – Si cerca di dare un nome alle vittime del mediterraneo. Qualcuno aveva parlato del canale di Sicilia come di un cimitero: mai termine è più appropriato quando in pochi mesi tra le onde vengono ripescati cadaveri su cadaveri. Le ultime 17 sono arrivate a Catania il 13 maggio. Bare di legno scuro le hanno contenute per il trasporto fino all’obitorio dove oggi si sono svolte altre identificazioni. 5 donne ieri sono state riconosciute: tra loro Deborah con in grembo il suo bimbo. Sono morti insieme, chissà quale sarebbe stato il nome di quell’angelo mai diventato essere umano?
I nomi delle 7 vittime riconosciute sono, secondo una nota inviata dalla Procura di Catania, Anita Caresti, nata in Nigeria nel 1989, Almaz Bata, eritrea, Blessy, nigeriana, Deborah Ichadijher, la nigeriana di 29 anni, incinta, Compiter, nato in Etiopia, dell’età di 25/26 anni (indicato anche come Computer Melles) e poi gli altri 2 identificati oggi: Hagos Terhas nato in Eritrea, e la figlia minorenne Tesfai Nano.
Inoltre vi è la parziale identificazione di due donne, che le forze dell’ordine le indicano al fine di ottenere ulteriori informazioni:
– ERRAHIL nata in Eritrea (riconosciuta da conoscente AMARA Idriss, nato in Eritrea il 3.6.1980)
– ROSA nata in Etiopia, (riconosciuta da conoscente AMARA Idriss, nato in Eritrea il 3.6.1980)
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17 Maggio 2014, 01:42