07 Aprile 2016, 18:17
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CATANIA. Al di là di un aereo preso in tutta fretta per raggiungere nel pomeriggio a Catania. Al di là di una riunione di giunta più formale che sostanziale. Al di là di tutto questo, il passaggio decisivo dell’arrivo del sottosegretario Luca Lotti a Catania sta in quella svolta che, forse una volta per tutte è stata data a quel finanziamento da oltre 200 milioni di euro che il territorio ha già ricevuto ma per il quale si è in “infrazione comunitaria” (così come si dice in gergo tecnico): ovvero, in violazione alle norme su raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue. Una questione che riguarda la città ma anche tutto l’hinterland. Ed, allora, arriviamo al dunque: “Sono qui anche per questo – ha esordito il sottosegretario -. Non solo per sanare l’infrazione comunitaria ma anche per rendere ancora più bella e pulita questa incredibile città”.
Infine: “Con questo Patto che firmeremo da qui a breve, tra Governo e città, e che renderemo pubblico, vogliamo dare una mano ad un pezzo della Sicilia e del sud-Italia. Per questo, abbiamo parlato in giunta di infrastrutture: porto, aeroporto e rete fognaria”. Per tutto il resto, in primis sull’inchiesta Eni e petrolio, Lotti glissa e non commenta.
“Ho partecipato io stesso alla conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo Chigi dove abbiamo avuto modo di parlare della Città metropolitana di Catania e del Distretto sud-orientale – spiega il primo cittadino Enzo Bianco -. Con l’amministratore delegato dell’Enel si è confermato che è pronta a partire la realizzazione di una rete telematica ad alta velocità della quale la nostra città sarà tra le cinque nella quale sarà avviata una grande innovazione. I tempi saranno rapidissimi: inferiori ai due anni. Noi siamo pronti”.
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07 Aprile 2016, 18:17