05 Novembre 2020, 19:37
1 min di lettura
PALERMO – Torna in libertà il costruttore Giovanni Lupo, ai domiciliari dallo scorso febbraio nell’ambito dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti al Comune di Palermo. Alcuni imprenditori, fra cui Lupo, secondo l’accusa, avrebbero pagato delle mazzette per ottenere l’approvazione dei piani edilizi per la costruzione di nuove abitazioni nelle ex aree industriali.
Il tribunale del riesame, in sede di appello, ha accolto il ricorso degli avvocati Giovanni Di Benedetto e Renato Canonico, stabilendo che i termini di custodia cautelare sono scaduti. Lupo aveva chiesto la trattazione del suo procedimento anche durante la sospensione dei termini per il primo lockdown dovuto al Covid.
Con Lupo erano stati arrestati dalla Guardia di finanza e dai Carabinieri gli ex consiglieri comunali Giovanni Lo Cascio e Sandro Terrani. Ai domiciliari erano finiti anche due funzionari comunali, Mario Li Castri e Giuseppe Monteleone, poi l’architetto Fabio Seminerio. Il gip ha già rinviato a giudizio dieci imputati, il Comune si è costituito parte civile.
Pubblicato il
05 Novembre 2020, 19:37