22 Febbraio 2011, 11:17
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Pippo ancora non lo sa cosa farà. I suoi vicini di partito dicono che mai abbandonerà “Futuro e Libertà” e che le voci di una separazione, per veleggiare verso Forza del Sud o Pdl, siano appunto solo voci infondate. Di certo, Pippo Scalia – dato nell’elenco degli ultimi transfughi – incontrerà Gianfranco Fini oggi. Cosa si diranno? Quale decisione scaturirà dal colloquio? Nell’ampio grembo degli dei, la risposta.
Comunque sia, la posizione del numero uno di Sicilia cambierà ancora i destini e l’immagine della traballante navicella finiana. Lo strappo sarebbe doloroso, un’altra pietra tombale sui sogni siciliani dei riottosi anti-Berlusconiani dell’ultima ora. Perché i finiani perdono pezzi? Perché non sono credibili nemmeno tra di loro. Perché non si può avere fiducia in chi ha sostenuto un leader politico per tanti anni, prima di scoprire – per una folgorazione congressuale – di essersi accasati con una riedizione di Barbablu. Perché Gianfranco Fini non è più verosimile nel suo ruolo super partes di presidente della Camera. E anche le notizie dall’estero non sono buone.
Siamo al tramonto di un leader e di un’esperienza? Forse sì. Neanche l’antiberlusconismo è una virtù maggiore del vizio dell’incoerenza. Fabio Granata intanto continua a lanciare proclami di vittoria dal suo blog, soffiando contumelie contro i “traditori”. Argomento biforcuto, in verità: bisogna vedere chi è che ha tradito per primo.
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22 Febbraio 2011, 11:17