Scampò alla strage di Casteldaccia| Rughoo è tra gli arrestati del blitz

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17 Settembre 2019, 14:55

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PALERMO – E’ uno dei sopravvissuti alla tragedia di Casteldaccia, dove morirono nove persone in seguito all’esondazione del fiume Milicia. Una vera e propria strage quella a cui è scampato a novembre, Emanuele Rughoo, detto Luca, che quella sera si era allontanato dalla “villetta della morte” insieme alla figlia e alla nipote per andare a comprare dei dolci.

L’uomo è tra gli undici arrestati dell’operazione dei carabinieri “Octopus” ed è accusato di estorsione e minacce con l’aggravante del metodo mafioso ai gestori di un locale di Bagheria. La notte della tragedia, Rughoo perse la moglie Monia Giordano, il figlio più piccolo Francesco e la madre Nunzia Flamia, travolti dalla furia dell’acqua.

Circa quindici giorni dopo, era il 18 novembre, l’uomo è stato intercettato nel corso delle indagini che hanno svelato il meccanismo di intimidazioni per imporre i buttafuori nei locali di Palermo e della provincia: “Siete fortunati ad essere nelle grazie di Gaspare che poi questa sera c’è il rischio che qualche madre deve piangere un figlio io me ne sto andando, di quello che succede dopo io non voglio sapere niente e non sono responsabile di quello che fanno gli altri”.

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Lo scorso 28 aprile si era candidato consigliere comunale nella lista “Uniamo Bagheria”, collegata all’attuale sindaco Filippo Maria Trapoli.Nella consultazione aveva ottenuto 86 voti. “In merito ai fatti legati all’operazione Octopus – precisano con una nota dall’amministrazione comunale di Bagheria – teniamo a precisare che all’epoca della formazione delle liste elettorali ogni delegato di lista della coalizione verificava i certificati dei carichi pendenti dei candidati; non risultava alcune incompatibilità con la candidatura del soggetto arrestato oggi, e non eletto. Circa l’opportunità della candidatura di Rughoo si è già espresso in merito il delegato che ha presentato la lista e che ha parlato di occasione di riscatto da parte di un soggetto che ha manifestato la volontà di cambiare e di contribuire al bene della comunità. “Nessuno tocchi Caino” – si disse. Ci preme sottolineare che l’operato di questa amministrazione è stato, è e sarà sempre guidato da percorsi di legalità e trasparenza, confidiamo nel lavoro della magistratura che farà luce sulla vicenda e prendiamo le distanze da ogni azione che non sia incentrata sulla trasparenza ed il rispetto delle norme”.

 

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17 Settembre 2019, 14:55

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