"Scandalo" al Parco Scientifico |"Dietro non c'è una legge regionale" - Live Sicilia

“Scandalo” al Parco Scientifico |”Dietro non c’è una legge regionale”

"Non è un problema di risorse - spiegano i lavoratori - perché nessuno è stato a carico del bilancio regionale ma dei progetti su cui erano impegnati".

20 licenziamenti
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CATANIA – “Prima di riempirsi la bocca di chiacchiere su fuga dei cervelli e innovazione, qualcuno si ricordi dello scandalo che si sta consumando nella sede catanese del Parco Scientifico e Tecnologico di Sicilia!”. Forte e chiara la denuncia di Fortunato Parisi, il segretario generale della Uil di Catania che stamattina ha assicurato “non soltanto la solidarietà ma anche il massimo sostegno di tutta la nostra organizzazione” ai lavoratori dell’azienda partecipata regionale “Parco Scientifico e Tecnologico di Sicilia”, impegnati con il segretario provinciale UilTucs Sergio Romano in un sit-in di protesta dinanzi alla Prefettura.

In queste ore venti ricercatori su ventotto sono stati mandati a casa, tre lo saranno in aprile: “Non è un problema di risorse – spiegano i lavoratori – perché nessuno è stato a carico del bilancio regionale ma dei progetti su cui erano impegnati. Mentre altre società partecipate venivano riempite di personale a tempo indeterminato, per il Parco Scientifico s’è giunti adesso alla clamorosa decisione di azzerare i precari storici con oltre dieci anni di servizio per ricominciare daccapo con altri venti precari. Così, si interrompono attività che hanno generato brevetti, competenze, professionalità e servizi per il territorio in materia di biologia marina, biopolimeri, biomedicina, sviluppo rurale, biologia molecolare e genomica”.

Il segretario UilTucs Sergio Romano, al termine dell’incontro con il viceprefetto Ester Libertini, spiega: “Considerato che finora i vertici del Parco sono rimasti sordi a ogni nostra richiesta di confronto, abbiamo chiesto e ottenuto l’impegno della Prefettura per la convocazione di una riunione con tutte le parti interessate, compresi i rappresentanti del governo siciliano. Assurdo azzerare una realtà, forse l’unica tra le partecipate della Regione, che è altamente produttiva e si finanzia da sé”. “Vogliamo smentire – aggiunge Romano – che la decisione di allontanare i lavoratori a tempo determinato per sostituirli con altri precari sia imposta da una legge regionale.

Pur trattandosi di un’azienda a capitale pubblico, infatti, il Parco è stato finora gestito applicando contratti di tipo privatistico del settore commerciale!”. Nel corso della manifestazione di stamattina, infine, è stata distribuita una nota per denunciare come “la malapolitica in Sicilia continui a mietere vittime”. “Stavolta – si legge nel documento – è toccato a ventitre ricercatori storici, spediti a casa dopo dieci anni di precariato e costretti nel 2012, pur di salvare il posto di lavoro, a firmare un verbale di conciliazione con cui rinunciavano a contestare in sede giudiziaria le violazioni contrattuali subite fino a quel momento”.


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