28 Gennaio 2014, 20:19
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PALERMO– “Le sere prima degli interrogatori mi leggevano tutto e io dovevo memorizzare tutto quello che sentivo”. Lo dice l’ex collaboratore di giustizia Vincenzo Scarantino in un’intervista esclusiva a Servizio Pubblico che andrà in onda giovedì prossimo. Scarantino si era accusato, per poi ritrattare tutto, di aver procurato la Fiat 126 servita per la strage di via d’Amelio a Palermo i cui furono uccisi il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e cinque poliziotti. Scarantino – nell’intervista di Dina Lauricella – racconta in video per la prima volta come un gruppo di poliziotti lo facesse studiare, lo preparasse agli interrogatori. “Quindi i suoi continui ripensamenti, e le varie ritrattazioni avvengono sempre sotto minaccia?”, chiede la giornalista. E Scarantino risponde: “Sì”. “La mafia arriva, spara in faccia, spara in testa – aggiunge il picciotto della Guadagna – Subito uno si accascia, e muore. Lo Stato, invece, ti fa morire giorno dopo giorno”.
(Fonte ANSA)
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28 Gennaio 2014, 20:19