14 Aprile 2013, 19:37
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GIARRE. “Dobbiamo restituire dignità ed identità ad una città che le ha perse, rivitalizzandola dal punto di vista economico e culturale”.Sono queste le linee guida del progetto politico per Giarre di Roberto Bonaccorsi, che oggi ha presentato ufficialmente la sua candidatura a primo cittadino. Al suo fianco stamani c’erano il senatore del Pdl Pippo Pagano, artefice del progetto politico Bonaccorsi, ma anche i rappresentanti dei gruppi civici e politici che hanno aderito. Tra questi Claudio Raciti, ex assessore giarrese, Mario Cavallaro, già candidato sindaco, Saro Cotugno, neo commissario de La Destra- Alleanza Siciliana di Giarre e Salvo Camarda, legato all’on. Nicola D’Agostino.
Cinque, ma potrebbero presto diventare sei, le liste che sosterranno Bonaccorsi, una delle quali patrocinata dallo stesso candidato. L’unico simbolo di partito sarà il Pdl. Bonaccorsi ha affrontato gli argomenti più spinosi che affliggono oggi il comune ionico, partendo dall’esperienza amministrativa maturata nel corso degli ultimi tre anni in qualità di vice sindaco di Catania ma anche da quella professionale.
“Da almeno 25 anni una parte consistente della mia attività lavorativa è stata dedicata agli enti locali – ha detto Roberto Bonaccorsi – E ritengo che questa mia specializzazione, per chi mi ha voluto oggi, abbia rappresentato un elemento importante. Il comune di Giarre si trova in una situazione finanziaria difficilissima. I cittadini non ne hanno avuto ancora contezza ma il 17 giugno pagheranno un’aliquota dell’Imu al massimo ed hanno già avuto raddoppiato il canone del servizio idrico. Tutte le imposte sono al massimo. Bisogna ripristinare – prosegue il candidato sindaco – una pressione fiscale che sia compatibile con la situazione economica che c’è in questo momento”.
Per Bonaccorsi all’esperienza vanno affiancati necessariamente rigore, etica e trasparenza massima. “Tutti i soldi che ormai spende un ente locale derivano dalle tasse che pagano i cittadini – spiega Bonaccorsi – e questo aspetto deve responsabilizzare ancora di più gli amministratori. Ritengo che a Giarre negli ultimi anni questa responsabilizzazione sia mancata. Quando si chiede pretende rigore dai cittadini – continua il candidato sindaco – bisogna per primi dare l’esempio. Non sono mai salito su una macchina del comune di Catania, né ho mai utilizzato il telefono comunale. Questo sarà il mio atteggiamento quotidiano anche a Giarre. Bisogna ripartire da qui”.
Il candidato sindaco, che oggi ha inaugurato anche il suo sito internet, parla anche di recupero di passione e di entusiasmo per una città lentamente scivolata prima verso la decadenza e poi verso il degrado. E lo fa ricordando i trascorsi giovanili sui campi di calcio. “La mia prima passione da ragazzo era il calcio – racconta Bonaccorsi – Ho giocato tanti anni con il Giarre. Oggi immagino la mia passione per la città come quella che da ragazzino mi spingeva a difendere i colori sociali della mia squadra. Voglio trasferire ai miei concittadini l’entusiasmo di quel ragazzino che scorrazzava per i campi di calcio con la maglietta gialloblù e che ora vuole difendere ancora i colori sociali della sua città. Mi auguro di riuscirci”.
Il vice sindaco di Catania ha poi parlato di cultura, strutture sportive, rifiuti e project financing, senza scendere però nei dettagli. “Stiamo mettendo a punto – ha detto Bonaccorsi – i contenuti del programma. Adesso è prematuro parlarne, sarà presentato nelle prossime settimane. Ci saranno impegni immediati, da realizzare nei primi cento giorni e poi quelli a lungo termine. Ho chiare le necessità del comune di Giarre”.
Partendo dal recente caso “bollette telefoniche”, Bonaccorsi parla di una radicale e necessaria riorganizzazione della macchina amministrativa. “Qualcuno doveva controllare quanto stava accadendo – ha proseguito Bonaccorsi riferendosi al dirigente Lipari, senza mai nominarlo – Non ci si può accorgere di ciò dopo un anno. Quando chi dovrebbe controllare non lo fa, qualcun altro dovrebbe richiamare le responsabilità di chi non ha controllato. Credo che in questo senso il comune sia andato alla deriva. L’impressione che oggi abbiamo a Giarre è che chiunque possa fare ciò che ritiene più opportuno. Questo non sarà più possibile. I percorsi li ho chiari – conclude il candidato sindaco – Bisogna portare un po’ di aria fresca in diversi uffici dove secondo me c’è molta aria stantia. Questo sarà fatto immediatamente a costo di assumermi alcune responsabilità personali”.
Il segnale di discontinuità è lanciato.
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14 Aprile 2013, 19:37