28 Ottobre 2014, 11:11
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CATANIA – “Exiles, gli esili artistici presenze ingombranti o indispensabili?”, è la rassegna di danza contemporanea curata da Scenario Pubblico 14/15. Numerose e interessate le persone che hanno partecipato all’happening sabato scorso che ha dato il via alla stagione che si annuncia ricca e di qualità. Importanti gli artisti che le danno vita e legati tra loro da un fil rouge che è il tema della rassegna 2014/2015: l’esilio. Molti di loro infatti, per lo più siciliani, hanno trovato la propria dimensione artistica solo all’estero, mentre chi è rimasto si trova spesso a lottare contro i limiti del locale, pur avendo qualità artistiche riconosciute a livello internazionale. L’insieme di compagnie invitate hanno tutti un coreografo che proviene dalla Sicilia ad eccezione dell’austriaca Gervasi che è ospite in quanto fruitore di una residenza artistica, una sorta di piacevole esilio.
“Finalmente è arrivato il momento: Scenario Pubblico inaugura la stagione 2014 con il tema Exiles. – afferma il direttore artistico, Roberto Zappalà – Un tema che ho sempre desiderato fare, ma che andava ponderato perché vasto. Esistono diversi tipi di esilio artistico, infatti, quelli forzati, obbligati o organizzati, ma anche gli auto esili. Quando e perché un artista ha l’esigenza di sentirsi lontano, sia nel bene che nel male? – si chiede il direttore artistico – La compagnia Zappalà Danza ha il privilegio di stare in questo teatro da 15 anni circa e questo ci ha permesso di capire quanto importante è il luogo e di conseguenza che l’esilio è l’abbandono dei luoghi, ma al contempo la conquista degli stessi”.
Un avvio importante e non solo per l’inaugurazione del cartellone di danza artistica contemporanea curato da Scenario Pubblico, ma anche per l’inaugurazione della collaborazione con il gruppo di 11Eleven, la nuova gestione del risto bar. Da Scenario di torna a mangiare e bere, dunque, ma sempre in un contesto legato al tema dell’esilio grazie a un progetto legato allo spreco da una parte e all’integrazione dall’altra, tanto che chi si occupa della ristorazione è un gruppo eterogeneo di diverse nazionalità che oltre alla gestione diretta del risto bar si occupa di solidarietà e supporto a chi, lontano dalla propria terra, ne ha bisogno.
Apprezzata è la mostra fotografica I killed my dinner with karate di Franziska Strauss il cui vernissage è avvenuto in occasione dell’Happening di Scenario Pubblico e che sarà visitabile fino al prossimo maggio. Originaria di Cottbus, in Germania, ha dedicato la sua vita alla danza e alla fotografia, spesso coniugandole.
Protagoniste della serata anche le preformances di Simona Bertozzi, Oblique – appunti coreografici e di Enrico Pitozzi, Chroma – Ciò che resta è quasi nulla. Io loro lavori sono legati da un doppio filo anche se indipendenti. “Condividiamo la stessa postura rispetto al mondo. Questa qualità dello sguardo che ci contraddistingue è importante perché ha a che fare con tutti quelli elementi non direttamente percepibili”, affermano gli artisti. Oblique è una stesura di orme. Un tracciato di volumi e geometrie esposti alla pura estensione. per cui lo spazio si ripropone come un orizzonte che è varco e soglia al contempo.
Chroma è un gesto del pensiero concepito per il luogo che lo ospita. È un pensiero del corpo che si misura con le sue intensità, fratture e torsioni, con una gamma infinita di variazioni, effetti ed efferenze, maniere e modi d’essere che disegnano gradi di presenza. Ciò che resta è un quasi-nulla consegnato alla soglia del finito.
Tanti ed espressione di altissima qualità sono gli artisti che renderanno unica la rassegna 2014/2015 di Scenario Pubblico.
L’8 e il 9 novembre sarà il turno della compagnia Petranura danza con la performance Pixel (evolution), una performance in cui danzatori e musicisti danno vita ad una struttura ternaria costruita su azioni, suoni ed immagini in cui il tre non è forma, ma energia vitale che si cela all’interno della forma, incipit di azioni che si riversano l’una nell’altra.
Il 22 e il 23 novembre in scena la prima italiana di „INside and OUTside“ di Tanz Company Gervasi. La pièce prova ad indagare quello stato umano in perenne fluttuare nello stare in bilico tra il dentro e il fuori da noi stessi, che sta alla base dei nostri sentimenti e pone in gioco latitudini esistenziali del vivere comune che si sovrappongono fra di loro. : la distanza, la separazione, il ritrovarsi, il desiderio di essere sempre presente, il rincorrersi e il seguirsi ma anche il non trovarsi nonostante tutto.
Da venerdì 12 a domenica 14 dicembre sono i padroni di casa della compagnia Zappalà Danza ad andare in scena con la performance di nuova creazione Oratorio per Eva che rappresenta la seconda tappa del progetto Transiti Humanitatis di Roberto Zappalà. La prima tappa, Invenzioni a tre voci, sarà invece presentata il 20, 21 e 22 febbraio. La scelta di invertire l’ordine delle rappresentazioni è legata al debutto a Vienna di Oratorio per Eva pochi giorni prima di quello catanese. Il percorso avrà poi come stazione d’arrivo, a fine 2015 – anno dei 25 anni della compagnia Zappalà Danza – la produzione I am beautiful. Con la figura di Eva, al contempo personaggio biblico e emblematica prima donna, danzatrice e donna di oggi, si vuole raccontare una nascita che è sofferenza e liberazione, dolore e consapevolezza, bellezza e affermazione di sé. Le “invenzioni” e le “voci”, invece, sono rispettivamente quelle di J.S.Bach eseguite dal vivo dal pianoforte, dal violino e dalle tre danzatrici protagoniste della creazione. Roberto Zappalà propone una riflessione non sulla condizione femminile ma sull’immaginario. Immaginario prodotto dalla bellezza femminile e dal suo corpo che al contempo è protagonista e vittima.
Il 10 e l’11 gennaio la protagonista è la performance Extases ideata da Gaetano Battezzato e messo in scena dalla compagnia Teatri del Vento. Una creazione che si ispira al fenomeno del tarantismo, rimasto vivo nel sud d’Italia e particolarmente nel Salento, fino agli inizi degli anni 60.
Les Vertiges d’Hitchcock, che si interrogano su come il corpo possa interagire con la cinematografia hitchcockiana, di Cie ECO ed Emilio Calcagno andranno in scena il weekend a cavallo tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.
La rassegna 14/15 di Scenario pubblico si conclude con un racconto ‘on stage’ di Emanuele Coco dal titolo Tanz! Procaci rimedi per menti fervide. Uno storytelling che tenta un’insolita via d’uscita a passo di danza. L’ultimo tentativo di sottrarsi alla macinante macchina della Natura, giusto un istante prima di dover dire quanto Nietzsche scoprì in fine di sé: “troppo tardi!”.
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28 Ottobre 2014, 11:11