Schifani: "De Luca? Un grillino in salsa sicula" - Live Sicilia

Schifani: “De Luca? Un grillino in salsa sicula”

Il candidato del centrodestra a tutto campo.

PALERMO – Renato Schifani mostra grande serenità e non fa sconti agli avversari. Il candidato del centrodestra continua a macinare chilometri e a girare la Sicilia in lungo e in largo. Dallo stato di salute del centrodestra al Ponte sullo Stretto passando per i fondi del Pnrr, l’ex presidente del Senato lancia il suo guanto di sfida al “grillino in salsa sicula” Cateno De Luca e non solo. 

Senatore Schifani, qual è lo stato di salute del centrodestra siciliano? 

Per quello che verifico uno stato di salute ottimo dopo le preoccupazioni di divisione che si correvano nei primi giorni di agosto tra una parte della maggioranza e il governo Musumeci e alcuni suoi assessori. Adesso, girando la Sicilia, vedo attorno a me un grande entusiasmo. Per due motivi. Il primo è la ritrovata unità che vede il popolo di centrodestra in corsa perché quando siamo stati uniti abbiamo sempre vinto: non a caso governiamo 16 regioni su 20 perché siamo uniti e abbiamo dimostrato di possedere buone doti di governo. Il secondo motivo riguarda l’entusiasmo sulla mia figura per via della mia storia, per quello che ho fato e per quello che posso fare come portavoce dei siciliani con il nuovo governo di centrodestra e questo mi sarà possibile anche grazie ai ruoli che ho ricoperto nella mia storia politica, che mi daranno la possibilità di interloquire con i vertici del governo delle partecipate di Stato. 

Cateno De Luca sostiene che esiste un partito parallelo. Quindi truppe organizzate che stanno pianificando un voto disgiunto…

Cateno De Luca mi sa tanto di grillismo in salsa sicula. Ogni giorno ne dice una. Non esiste nessun partito parallelo perché il centrodestra crede nella mia candidatura. Per altro, chi parla è colui il quale ha mandato a quel paese il Ministro degli Interni, si è denudato in Assemblea regionale e usa un linguaggio che si commenta da sé: mi chiedo come potrebbe rappresentare le esigenze dei siciliani con il governo centrale. 

Le risorse del Pnrr sono un’occasione importante per la Sicilia. Quali strumenti si possono mettere in campo per evitare che finiscano nelle mani sbagliate o che si perda un treno così importante? 

Innanzitutto vigilerò. L’onorevole Provenzano, adoperando i soliti metodi basati sugli attacchi personali, ha lanciato un allarme prima ancora che si sia manifestato il pericolo cioè che il centrodestra al governo avrebbe consentito alla mafia di entrare nella gestione del PNRR. Se è così. Ho detto più volte, dovrebbe denunciare In Procura questi elementi. Io rispondo che vigileremo in modo molto, molto rigoroso perché la mafia non è né di destra né di sinistra. ma si infila nelle sacche del potere. E su questo chiaramente non faremo sconti e introdurremo meccanismi rigorosi di controllo ricorrendo anche a forze dell’ordine in pensione che possano darci una mano. Il Pnrr è una grande occasione, devo esaminarlo naturalmente. Ma ho visto che tema di sanità sono state già individuate le aree di inserimento di questi piccoli ospedali che sono realtà di medicina di territorio, di frontiera molto importanti per eliminare l’accesso indiscriminato agli ospedali, quindi fungeranno da barriere intelligente e armoniosa per fare in modo che gli ospedali non vengano collassati ed anche i pronto soccorso la cui agibilità e accessibilità mi sta molto a cuore.

Il ponte sullo Stretto si farà o resterà una chimera?

Il ponte si farà: è la storia che lo dice. Abbiamo la coincidenza di due presidenti della Regione, io se sarò eletto e il presidente della Calabria, dello stesso partito che vogliono fortemente il Ponte. Un’opera che Berlusconi ha sempre voluto fortemente e lo ha dimostrato con i fatti. Ricordiamo he l’appalto è stato revocato da Corrado Passera i tempi del governo Monti. Si farà perché il progetto è cantierabile e perché lo vorrà il governo nazionale come mi hanno confermato Meloni e Salvini che  si sono espressi in maniera chiara su questa opera. Qualche esperto di comunicazione mi ha suggerito di non parlarne perché dicono che questo argomento potrebbe risultare poco credibile. Io ribadisco che si farà perché il progetto è pronto. Ho fatto i dovuti passi presso i meccanismi interessati e mi è stato confermato che si può partire subito.

La macchina amministrativa regionale risulta spesso obsoleta e ingolfata. Come pensa di sbloccare la situazione?

Ho profondo rispetto per la burocrazia regionale che non ha mai dato luogo ad episodi di scandali o di mala gestione della cosa pubblica. Detto questo, va un attimo responsabilizzata nel senso decisionale. La legge Bassanini ha delegato alla burocrazia il potere decisionale e alla politica soltanto il potere di indirizzo. Questo potere decisionale è venuto a mancare in alcuni casi perché quando è stata approvata la legge Bassanini non è stata prevista una scuola di formazione della burocrazia, come è avvenuto in Francia. Lì anche senza governo il Paese andrebbe avanti perché la burocrazia è forte perché è stata formata. Mi darò una regola: la burocrazia non dovrà avere tessere di partito. Sceglierò i direttori più bravi e più efficienti. Possibilmente puntando su nuove leve che vorranno scommettersi per un percorso di cambiamento della nostra terra.

Lei è stato spesso tirato a ballo durante questa campagna elettorale per il processo che la vede imputato, Questo l’ha danneggiata?

No, affatto. La mia è una posizione estremamente marginale per la quale avevo addirittura chiesto il rito immediato, lo avevo ottenuto e poi per economia processuale la mia posizione, puramente indiziaria e nemmeno provata, verrà esaminata nel contesto del processo Montante con il quale non ho mai avuto rapporti. Senza contare che se avessi avuto la minima contezza che vi fossero i presupposti di condannabilità non avrei mai accettato questo incarico.  In ogni caso un imputato è da considerare innocente fino a sentenza definitiva secondo i principi costituzionali. 

C’è qualcosa che l’ha scossa o amareggiata nel corso di questa campagna elettorale? 

Mi ha soltanto amareggiato che Giuseppe Conte, presidente del Consiglio per due legislature, abbia deciso di attaccarmi solto il profilo personale, in sua assenza di proposte progettuali e in presenza di mie proposte. Mi sarei aspettato da un ex uomo di Stato e anche da un vice presidente del Pd, come Provenzano, attacchi al mio programma e non alla mia persona, ma purtroppo la sinistra ci ha abituato a questo. Questo è il grande limite della sinistra. 

Qual è il suo progetto di crescita per la Sicilia? 

Ho trovato una Sicilia bloccata negli investimenti, che attrae poco. Ma più che attrarre poco ho avuto modo di notare che tutte forme di investimento dei grossi gruppi del nord sono rimaste inevase a livello di burocrazia regionale. Questo ha paralizzato il processo di crescita perchè il lavoro privato si crea con i posti di lavoro si creano con chi in Sicilia vuole produrre e investire: questo sistema di cose non può continuare a sussistere. Andranno fortunatamente a scadere organismi responsabili di questa paralisi, li rinnoverà all’insegna della trasparenza e della professionalità ma anche  nel segno di una visione di un territorio che deve coniugare tutela dell’ambiente e investimenti. Dall’altro lato, dobbiamo lavorare fortemente su un progetto di piena autonomia energetica. Ho già avuto contatto con i vertici dell’Eni sul progetto Cassiopea che produrrà il 40% del nostro fabbisogno energetico. L’offshore siciliano, inoltre, è pieno di gas quindi lavorerò su questo ma anche sul fotovoltaico (anche qui ho trovato tante istanze di autorizzazione rimaste invase). Il mio progetto è portare la Sicilia all’autonomia energetica. 

Con quale squadra intende realizzarlo?Sarà una squadra fatta da persone politiche e competenti nel ramo che saranno chiamate ad amministrare. Non esisteranno assessori tuttologi perché non posso consentirmi il lusso di fare studiare una persona nominata assessore la materia assegnata e poi dopo u paio di anni vederlo lavorare. Questo non rientra nel mio metodo di lavoro: sono certo che nessun partito mi tirerà per la giacca su questo. Un criterio che applicherò a tutti i partiti. Nessuno escluso. Sono visto come uomo di mediazione e lo sarò ma mediare non significa scegliere al ribasso ascolterò tutti ma poi deciderò al meglio secondo coscienza.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI