Sicilia, parla Schifani: termovalorizzatori, manovrina e voto segreto

Termovalorizzatori, voto segreto, Lagalla: parla Schifani VIDEO

La seconda parte del colloquio. Il retroscena sul Comune di Palermo
L'INTERVISTA
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PALERMO – Sui termovalorizzatori “vado avanti come un treno”, mentre la vicenda dei dazi “viene seguita con attenzione dal governo regionale che sta mettendo in campo dei fondi per aiutare le aziende nella ricerca di nuovi mercati alternativi a quello statunitense”. Nella seconda parte dell’intervista rilasciata nella redazione di LiveSicilia il governatore Renato Schifani affronta temi di stretta attualità: dai rifiuti alla viabilità, passando per il commercio e le dinamiche dell’Assemblea regionale. E annuncia: “A giugno ci sarà spazio per una manovra d’assestamento”.

Rispondendo alle domande del direttore Roberto Puglisi e del cronista politico Salvo Cataldo, Schifani fa luce anche sui rapporti con il sindaco di Palermo Roberto Lagalla (“normali, ma ognuno ha il suo carattere…”). Parlando inoltre del voto segreto con il quale Sala d’Ercole ha bocciato il ddl che modificava il sistema di calcolo degli stipendi dei manager delle Partecipate regionali, Schifani annuncia la volontà “d’intesa con il presidente Galvagno”, di presentare delle modifiche per quanto riguarda l’utilizzo dello strumento.

Viabilità, l’impegno per l’autostrada Palermo-Catania

Schifani, reduce dalla riapertura dello svincolo di Enna sull’autostrada Palermo-Catania, affronta il nodo viabilità. “Percorrendo la A19 in campagna elettorale l’ho trovata una groviera, con cantieri parcellizzati e spesso senza operai al lavoro – dice -. Giurai che in caso di elezione me ne sarei occupato e così è stato. Ho chiesto al ministro Salvini di nominarmi commissario per la A19 in modo da potere svolgere una funzione di stimolo, nonostante l’autostrada sia di competenza dell’Anas, e l’accelerazione alla fine c’è stata”. E ancora: “Stiamo chiudendo molti cantieri e anche se ne apriranno altri, frutto dell’investimento di Anas che ho accolto con favore, questi avranno una velocità maggiore rispetto al passato”.

I rapporti con Lagalla

Dalle strade ai cieli, con i rapporti tra Palazzo d’Orleans e il Comune di Palermo. Qualche incomprensione con Lagalla su Gesap, società di gestione del ‘Falcone e Borsellino’, ma non soltanto in quell’ambito. “I rapporti tra di noi sono normali, lui ha la sua personalità e io la mia – dice Schifani -. Sotto il profilo amministrativo, il sindaco di Palermo sta lavorando bene, e questo è sotto agli occhi di tutti. Sono stato sponsor della sua candidatura e continuerò ad esserlo, se dovesse decidere di ricandidarsi, certo ognuno ha poi il suo carattere…”.

Il retroscena della lettera

A questo punto Schifani svela un retroscena relativo al cambio dell’assessora alle Attività sociali del Comune di Palermo Rosi Pennino: “Il sindaco ha chiesto al coordinatore regionale di Forza Italia una lettera per la sua sostituzione. Una missiva con la quale il mio partito ha dovuto chiedere di sostituire un assessore con un altro – racconta il governatore -. Io non lo avrei mai fatto questa richiesta. In politica si vive di atteggiamenti diversi, di rapporti di fiducia. Non dico che qui manchi questo sentimento ma traspaiono degli atteggiamenti un po’ fuori da quelle regole della politica che si basano sulla fiducia anche attraverso la semplice parola data”. Schifani poi conclude: “Ognuno ha il proprio carattere, non ne faccio una tragedia ma confesso che sono rimasto un po’ trasecolato da questa richiesta dal carattere molto ‘burocratico’ e meno ‘politico’”.

“Termovalorizzatori? Vado avanti come un treno”

Il presidente della Regione torna poi sui termovalorizzatori, tema affrontato anche nella prima parte dell’intervista con LiveSicilia. “Ci sono parecchi ricorsi giudiziari fondati sui timori per l’ambiente ma anche quello presentati da chi, fino a qualche mese fa, si occupava del trasporto dei rifiuti all’estero – osserva Schifani -. Quello dei rifiuti è un settore estrememanete delicato e complesso. Sui ricorsi decideranno i giudici ma siamo nel 2025 e pensare che questi impianti inquinino significa pensare il nulla. Sappiamo che il percorso non è agevole ma io vado come un treno, non mi fermo. Se dovesse arrivare un provvedimento giudiziario ne prenderemo atto, ovviamente, ma finora ci siamo difesi bene e sono fiducioso anche sotto questo profilo”.

Per il governatore una cosa è certa: “Una volta partiti i lavori non ci si fermerà. I fondi ci sono e sono pubblici, questo – aggiunge – consentirà di mantenere tariffe basse. L’obiettivo è aprire i cantieri entro settembre-ottobre 2026“.

Dazi, le mosse della Regione per le imprese

Spazio poi al nodo dei dazi finora soltanto annunciati dal presidente Usa Donald Trump. Schifani snocciola i numeri dell’export della Sicilia: “Esportiamo negli Usa prodotti agroalimentari per circa settecento milioni. Stiamo affrontando il problema e sappiamo che in presenza dei dazi ci sarebbe un calo, per questo stiamo mettendo in campo misure che aiutino le imprese nella ricerca d nuovi mercati come gli Emirati Arabi, il Giappone e la Cina”.

“Manovrina, stop a ulteriori spese”

Misure inserite anche nell’ultima manovrina approvata dalla Giunta e che presto sbarcherà all’Ars, con la solita incognita delle ‘mance’ che potrebbero essere presentate dai partiti. Schifani, però, avverte: “Non ci sono risorse ulteriori, per cui eventuali emendamenti che appesantirebbero la manovrina verrebbero dichiarati inammissibili in quanto senza copertura. Ho voluto dare un segnale a tutti, maggioranza e opposizione. Non ci sono incrementi microsettoriali e ogni voce ha una logica inattaccabile. Certo, poi l’Aula è sovrana…”.

“A giugno una manovra d’assestamento”

Il presidente della Regione Siciliana però annuncia: “Speriamo che a giugno ci sarà una manovra di assestamento che potrà consentire un maggiore respiro dando la possibilità a maggioranza e opposizione di formulare delle proposte. Queste, però, dovranno riguardare sempre dei temi costruttivi e non microparcellizzazioni delle risorse”. Schifani poi argomenta la sua posizione: “In questo momento di crisi non c’è spazio per tornare a manovre con interventi da dieci e ventimila euro sul territorio. Li ho sempre difesi, anche perché sono stati effettuati anche nel Parlamento nazionale ma sempre tenendo conto del principio della ‘continenza’”.

Le osservazioni del Mef sulle ‘mance’

Poi un passo indietro alle recenti osservazioni del ministero dell’Economia proprio sugli interventi territoriali fatti nell’ultimo Collegato alla Finanziaria. “In quell’occasione si è un po’ ecceduto e la responsabilità è di tutti. Tutto quest ha attirato l’attenzione del Mef che ha contestato diverse norme – ricorda il governatore -. Ci siamo difesi nel merito e abbiamo preso un impegno con Roma a darci la regola della ‘continenza’. Dovranno arrivare interventi con una logica. Da parte mia non c’è una chiusura agli interventi sul territorio ma questi potranno avvenire soltanto con nuove regole e con parametri circoscritti nella quantità. Se si dovessero ripetere certe dinamiche del passato – avverte – il Mef non perdonerebbe e impugnerebbe le norme”.

Ars, il voto sulle Partecipate

Da qui al voto dell’Ars che ha bocciato la riforma degli stipendi dei manager delle Partecipate regionali il passo è breve. “Quel voto avveniva mentre a Roma mi occupavo di scongiurare gli aumenti tariffari nei collegamenti marittimi – ricorda Schifani -. La mia sensazione è che quella riforma non sia stata ben interpretata dall’Aula. Molti parlamentari hanno temuto per il messaggio che sarebbe passato sui giornali rispetto a una norma che poteva apparire non popolare. L’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, in realtà, ha cercato di far capire che se si vuole far funzionare le Partecipate è necessario introdurre degli elementi che portino degli aumenti legati però al raggiungimento di obiettivi. La logica non era certo clientelare, bensì manageriale ma non è stata compresa – evidenzia -. Ne prendo atto, l’Aula è sovrana ma ricordo che la Sicilia è una delle poche realtà dove il voto segreto può essere chiesto su tutto. In Senato, invece, è uno strumento utilizzabile solo sui diritti alla persona e delle minoranze”.

Novità in arrivo sul voto segreto

Schifani, però, a proposito del voto segreto a Sala d’Ercole, fa un annuncio: “C’è una interlocuzione positiva tra me e il presidente Galvagno, con il quale siamo in ottimi rapporti, per potare in Aula una ipotesi di riduzione delle possibilità di utilizzo del voto segreto. Lo faremo entro la fine della legislatura, poi l’Aula deciderà ma sento questo come un dovere morale: bisogna mettere ordine sull’andamento dei lavori. Non possono esserci risultati se su ogni cosa si può chiedere il voto segreto. In questo modo si va al far-west, saltano le regole e si arriva all’anarchia. Non è un bene”.

“Siciliani, abbiate fiducia nella nostra terra”

Dal presidente della Regione, infine, un messaggio di auguri ai siciliani in occasione della Pasqua, con un invito: “Avere fiducia nella Sicilia e nel prossimo. Guardare con orgoglio a quello che possono fare i nostri giovani – dice Schifani – che vogliamo far tornare nella nostra terra. Una Sicilia – continua – che dà tanto in termini di solidarietà e accoglienza”. Ai siciliani anche un invito: “Comprendo che possono esserci dei momenti di sconforto ma non bisogna fermarsi a questi. Ce la metto tutta, nel mio lavoro quotidiano, per migliorare le cose e lo faccio senza tornaconti. Ho il dovere di dare fiducia ai siciliani promettendo loro che il ,mio impegno sarà costante e senza tentennamenti”.

SEGUI QUI LA PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA A SCHIFANI


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