Palermo

Schifani: “Serve una stima sui costi degli svantaggi dell’insularità”

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01 Ottobre 2024, 16:09

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PALERMO – Per il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, i costi degli svantaggi derivanti dall’insularità “le quantificazioni possono variare, i parametri essere integrati e ponderati, ma ciò che occorre definire, e la mia Regione offre ogni supporto che possa esser ritenuto utile, è una tempestiva e puntuale stima dei costi degli svantaggi derivanti dall’insularità, concordata con il Governo centrale, che consenta di intervenire sulle diverse funzioni. E ciò ancor più in una fase rilevante come si prospetta quella attuativa del regionalismo differenziato”.

L’esempio

E nella relazione consegnata alla commissione bicamerale per l’insularità, presieduta dal deputato Tommaso Calderone, Schifani ha citato l’esempio dell’energia e in particolare le rinnovabili come caso “emblematico dell’ancora inadeguato livello di considerazione del principio di coesione insulare”.

“Costi energetici elevati”

“I costi energetici nelle Isole, come noto, sono più elevati che nell’Italia continentale e ciò aggrava ulteriormente, rispetto agli elementi di penalizzazione che scaturiscono dall’insularità, il divario e lo svantaggio competitivo per imprese e professionisti – ha detto Schifani -. Il paradosso è poi rappresentato dalla circostanza che lo sforzo che viene richiesto alle due Isole maggiori in termini di contributo energetico rinnovabile è maggiore in proporzione alle altre Regioni italiane, con conseguente maggior consumo di suolo ed incidenza sull’agricoltura ed il paesaggio”.

Il fondo per Regioni e Province

E ha ricordato che il dl energia del 2023 ha istituito un fondo per Regioni e Province autonome da 200 milioni l’anno fino al 2032 per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti rinnovabili in aree idonee.

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“Tale fondo, che in sede di conversione è stato ulteriormente modificato in ordine alla strutturazione, finalità e modalità di assegnazione, ed attende ancora la ripartizione, peraltro connessa alla determinazione delle aree idonee”, ha chiosato.

La Costituzione

“Il principio di coesione insulare, sebbene introdotto in Costituzione con ampia condivisione, rischia di rimanere quindi sostanzialmente atrofizzato senza tradursi in conseguenze concrete nella legislazione, nei piani e programmi, innescando il pericolo di divenire ulteriore elemento che perpetua lo stato di svilimento e degrado che attanaglia l’autonomia – ha concluso -.

C’è un complesso negoziato da svolgere, consapevoli che le risorse sono limitate e che occorre mantenere la solidarietà tra i territori e la competitività dell’Italia”.

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01 Ottobre 2024, 16:09

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