25 Febbraio 2018, 18:38
2 min di lettura
SCIACCA (AGRIGENTO) – Il centro storico di Sciacca è vuoto e fa da palcoscenico ai cinquecento attivisti che hanno deciso di manifestare dopo il ritrovamento di 25 cani avvelenati alla periferia della città. I manifestanti animalisti hanno osservato un minuto di silenzio in memoria degli animali uccisi la settimana scorsa.
Arrivano alla spicciolata, dopo pranzo, e iniziano a radunarsi nei pressi della villa comunale. I cartelli che agitano sono dedicati ai diritti degli animali e chiedono giustizia per i fatti della settimana scorsa, qualcuno punta il dito sulla città intera chiedendo ai saccensi di vergognarsi mentre altri agitano delle croci e si augurano che i venticinque animali avvelenati riposino in pace. Mentre si avvicina l’orario di partenza del corteo alcuni cani randagi si infilano curiosi tra i manifestanti, e un paio di donne ne approfittano per arringare la folla: “Non è vero che i cani sono violenti – dicono – lo potete vedere. Siamo qui per spiegarvi che i randagi non devono essere un problema”.
La volontà non è di accusare un’intera città, ripetono tutti. “Siamo qui per dimostrare il nostro sdegno, la nostra rabbia e indignazione – dice Salvatore Libero Barone, tra gli organizzatori della manifestazione – la gente civile qui a Sciacca è tantissima e noi cerchiamo di stringerci intorno alla cittadinanza, che deve assistere a simili atti violenti, ma qui si è creato un problema che deve essere affrontato. Il problema non riguarda solo Sciacca ma tutta la Sicilia e tutto il sud, e noi chiediamo agli amministratori di provvedere”. Altri manifestanti sottolineano che non hanno un problema con Sciacca, ma che la cittadina termale è solo l’ultimo episodio di un problema di randagismo che va avanti da anni.
Quando il corteo parte, però, gli slogan sono meno concilianti. Qualcuno urla in un megafono “Siete degli assassini, vi dovete vergognare”, e tra la folla fanno capolino cartelli che fanno un paragone tra la morte degli animali e l’olocausto. Ma non si va oltre gli slogan: la marcia va avanti nel centro storico, si ferma per un minuto di silenzio e dopo essere arrivata alla piazza principale della città si scioglie. I manifestanti tornano ai pullman con cui sono arrivati, mentre sono del tutto assenti gli abitanti di Sciacca, che hanno disertato la propria città.
Nel frattempo, proseguono le indagini per ritrovare l’autore dell’avvelenamento dei 25 cani avvenuto il 16 febbraio scorso, che sarebbe avvenuto utilizzando un pesticida, e si cerca di fare fronte al problema dei randagi. Il sindaco di Sciacca Francesca Valenti ha chiesto al presidente della Regione Nello Musumeci di dare un aiuto finanziario ai comuni che devono gestire il fenomeno. Lo stesso Musumeci dovrebbe ricevere martedì prossimo le associazioni che hanno promosso la manifestazione di Sciacca.
Pubblicato il
25 Febbraio 2018, 18:38