Scapagnini a LiveSicilia:| “Ho nostalgia di Catania” - Live Sicilia

Scapagnini a LiveSicilia:| “Ho nostalgia di Catania”

Lunga intervista a Umberto Scapagnini. L'ascesa e la caduta, i successi e i processi giudiziari.

l'ex sindaco a LivesiciliaCatania
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Sindaco, come sta?

Ho l’influenza ma è una fesseria, la testa ancora funziona, adesso sto andando in Parlamento e sono concentrato su questo, sono stato molto impegnato in commissione Sanità, con la riforma sanitaria.

Com’è Catania vista da Roma ?

Un po’ devo dire che ci sta una grande nostalgia, questa è la verità, quando finirò la legislatura penso che ritornerò a Catania dove si trova la mia famiglia, c’è Giovanni e ci sono le mie nipotine.

Qual è l’immagine più bella che ha in mente di Catania?

Un ricordo straordinario è quello della prima sindacatura, durante la quale penso di essere riuscito veramente a dare una spinta forte a Catania. Effettivamente abbiamo cambiato mezza Catania. La seconda parte della sindacatura è stata più difficile purtroppo, ma nel complesso è un grande ricordo.

Qual è la più grande soddisfazione della sua amministrazione?

Sicuramente quella di aver rifatto il sistema fognario, il sistema delle acque, il centro storico, cioè piazza Duomo, piazza Università, via Etnea e il grande cambiamento che abbiamo fatto sulla circonvallazione che ha trasformato tutto il traffico della città. Sono rimasti in sospeso, nonostante il progetto già realizzato in collaborazione con Barcellona, il completamento del viale Alcide de Gasperi che avrebbe portato direttamente alla circonvallazione e la chiusura del lungomare, da trasformare in un bellissimo viale di palme. Abbiamo avuto degli ostacoli notevoli.

Cosa manca per completare quest’opera che Lei ha avviato?

Trecento metri di strada…

Su un chilometro che avete fatto?

Sì, speriamo che qualche parcheggio si possa fare, era un progetto complessivo che prevedeva 5 parcheggi scambiatori e si passava dal viale Alcide de Gasperi alla circonvallazione attraverso il lungomare sino ad arrivare alla Playa. Per la verità è stato molto difficile poter concludere l’opera per questioni economiche e incidenti di percorso.

Lei ha mai pensato di ricandidarsi sindaco di Catania?

Il mio cuore direbbe “sì”, il mio fisico purtroppo dice “no”, perché io non sono in piena forma, sono appena tornato da Siena, dove ho fatto un controllo per la mia malattia originaria, lo devo fare ogni 4 mesi, ma sono apposto. Per fare il sindaco di Catania ci vuole testa, cuore ed energia. La testa, fortunatamente, con tutto quello che ho avuto mi è rimasta, il cuore pure, ma l’energia non ce l’ho più.

Qual è il giudizio sull’operato di Stancanelli?

Io ho avuto poche occasioni di entrare nel merito di quello che ha fatto. Sono venuto a Catania tante volte, credo che il suo operato si sia concentrato sul risanamento della situazione finanziaria che era piuttosto malandata, perché, come sapete bene, quello che è successo a noi, unica grande città d’Italia, è stato che ci hanno impedito materialmente di potere vendere quelle strutture che noi avevamo a disposizione. Avevamo una caserma e la Sovrintendenza ci ha bloccato perché era vecchia più di 70 anni…

Ma c’era anche qualche palazzo storico mi ricordo?

Si, una quantità! Pensi che a Roma hanno dato in garanzia addirittura i monumenti. Noi avevamo più di un miliardo di beni immobili, alcuni rientravano nei beni storici che non si possono toccare, ma gli altri li potevamo tranquillamente liquidare e pareggiare il conto che non era assolutamente straordinario. Purtroppo non è stato possibile.

Ma se Lei potesse tornare indietro, c’è qualcosa che non rifarebbe? Anche perché molti comportamenti sono stati valutati dalla magistratura, diciamo che c’è un’ombra pesante…

Sì, pur avendo avuto un’ottima avvocatura, non farei niente senza avere prima una consulenza sicura. Mi circonderei di persone di grandissima esperienza. Come vede c’è quell’ombra della magistratura che è per omissione o abuso in atti d’ufficio, ma non c’è una cosa che riguardi un minimo elemento di corruzione, di questioni che coinvolgono denaro. Sostanzialmente, quando sono diventato sindaco ero in buone condizioni finanziarie e ne sono uscito “nudo e crudo”. Mi sono ridotto lo stipendio del 20%, l’ho fatto con grande passione. Se pensiamo alla parte dell’interesse, diciamo che il mio commercialista quando faccio la dichiarazione dei redditi, mi fa vedere quelle che precedono la mia entrata in politica e mi sputa in un occhio.

Se la sente di fare una tiratina di orecchie a Stancanelli?

Io veramente preferirei non esprimermi. Perché capisco qual è la grande difficoltà del sindaco. Lui facendo poco non ha passato guai. Io facendo molto ho passato un sacco di guai.

Lei lo sa che molti catanesi la chiamano ancora “sindaco”?

Sì, quando vengo sento questo grande affetto, mi fermano tutti quanti per la strada, tutti mi vogliono bene. La ricompensa più grande che ho avuto è questo grande affetto che mi dimostrano i catanesi che hanno sentito il mio impegno. Sono stato molto vicino alla gente. Quando arrivo in aeroporto è un continuo, tutti quanti mi chiamano “sindaco… sindaco…” e questo mi provoca una grande nostalgia.

Lei ha visto crescere Raffaele Lombardo, è stato suo vicesindaco, poi è diventato presidente della Provincia e poi presidente della Regione. Qual è la sua opinione su Raffaele Lombardo?

Raffaele è la mente più straordinaria, forse la più grande che abbiamo in Sicilia. E’ estremamente capace, questo è innegabile, d’altronde i risultati elettorali di questa elezione parlano chiaro, perché Raffaele continua ad essere l’uomo forte in Sicilia. Lui attraverso l’appoggio che ha dato a Miccichè, attraverso l’appoggio che ha dato a Crocetta, si troverà nelle condizioni di continuare a determinare la politica siciliana

Ha anche fatto eleggere molti uomini suoi…

Molti uomini suoi sono presenti. Lui praticamente ha riprodotto la stessa formula che c’era prima: alleanza Pd – Udc – autonomie.

E ha vinto…

Sì, è lui il vero vincitore di queste elezioni.

Com’è il suo rapporto con Berlusconi?

È ottimo, non ci sentiamo più frequentemente come prima, perché io ho difficoltà fisiche a muovermi, ma ci sentiamo telefonicamente, ci vediamo ogni tanto, ha passato un periodo pesante, molto duro, ma è ancora molto lucido e carico.

Il suo famoso elisir sta funzionando?

“Elisir” tra virgolette, si tratta di normali integratori che aiutano la funzione celebrale, la vigoria eccetera…diciamo che Berlusconi è un uomo di 76 anni eccezionale.

L’amore. Lei è stato sempre circondato da donne bellissime. Questa fase come sta andando?

Senza nessuna ipocrisia ho ottimi rapporti con le mie compagne del passato, con le mie mogli, ma il mio vero amore è la mia famiglia e le mie nipotine. Adesso ho avuto una terza nipotina da Marco, mio figlio che sta in America, adesso in questa ultima fase della vita sono molto concentrato sulle gioie della famiglia che mi sono mancate in passato.

Quindi è una fase nuova?

Sì, una fase molto bella, improntata al recupero di tanti valori.

Vuole mandare un messaggio ai catanesi attraverso LivesiciliaCatania?

Sì, il messaggio è di tenere duro, perché io sono napoletano, ma ho l’orgoglio di dire che sono stato 34 anni a Catania e sono diventato catanese. Il mio grande amore e il mio grande entusiasmo di quando sono stato sindaco non si può perdere. Non posso mai dimenticare quelle serate quando Catania era una città splendente. La movida catanese richiamava giovani da tutto il sud, io camminavo in mezzo alla gente. Dobbiamo sperare di poter ritornare così. Io ho messo dieci allievi in cattedra, sono sparsi per l’Italia. Uno dei miei allievi migliori, Napoleone Ferrara, è a San Francisco ed ha ricevuto il premio come migliore scienziato dell’anno ed è candidato per il premio Nobel. Èun catanese purosangue, che è cresciuto con me e poi è andato in America al posto mio e ha saputo, con il suo cervello e il suo entusiasmo di catanese, riuscire a scalare tutte le vette della scienza.

Lei ha avuto un contestatore sempre presente come Orazio Licandro, che però quando Lei è stato male ha mostrato la sua solidarietà…

Questo lo devo dire, tutti quanti mi sono stati vicini , anche quelli che avevano idee politiche diverse dalle mie, nel momento in cui incombeva la morte mi sono trovato vicini tutti. E io ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini. Grazie a tutti.

 

 

 

 

 


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