29 Aprile 2013, 16:23
1 min di lettura
PALERMO – “Non si comprendono le ragioni di una mobilitazione davanti Palazzo dei Normanni, non sussistendo alcun pericolo per il mantenimento dei livelli occupazionali”. L’assessore Nelli Scilabra ed il presidente Rosario Crocetta provano a gettare acqua sul fuoco della polemica con i lavoratori della formazione professionale.
I sindacati però non ci stanno e chiedono conto e ragione alla giunta di governo, tanto che per protesta alcuni lavoratori si sono incatenati all’inferriata che segna il perimetro di piazza del Parlamento. “Il governo Crocetta e gli assessori Scilabra e Bonafede dimostrano insensibilità istituzionale e non comprendono che stanno facendo cambiare atteggiamento a persone che hanno sempre creduto nelle forme istituzionali e democratiche del confronto”, scrivono in una nota congiunta i sindacati confederali. Oggetto delle critiche è dunque la mancata intesa preventiva con le forze sociali, ovvero “l’inaccettabile ritardo, gli slittamenti e i tentativi di dilazionare sine die la sottoscrizione dell’accordo sui tre settori della formazione professionale e sull’avvio immediato di procedure di finanziamento”. Stessi temi trattati lo scorso 26 aprile in un incontro con il governa Crocetta. “Occorreva solo ratificare – aggiungono i sindacati – e questo sta producendo un cambiamento di atteggiamento nei manifestanti”. Gli stessi manifestanti che sono incatenati a piazza del Parlamento “per protestare contro l’atteggiamento inaccettabile del governo”.
Crocetta e Scilabra però non la pensano allo stesso modo. “Abbiamo concordato una strategia efficace per il mantenimento dell’occupazione. Tale strategia viene confermata oggi dal presidente e dall’assessore al ramo”. L’assessore alla Formazione precisa anche che “la richiesta di emendare la finanziaria della Regione Siciliana impugnando risorse comunitarie non è tecnicamente perseguibile, poiché i fondi che sono oggetto di procedure negoziali con altri enti non possono essere disciplinati con provvedimenti legislativi regionali”. La protesta intanto non si ferma, al netto della commedia degli equivoci che vede protagonisti il governo e i sindacati.
Pubblicato il
29 Aprile 2013, 16:23