12 Febbraio 2013, 10:36
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PALERMO – Sale parto ferme per ventiquattr’ore su tutto il territorio nazionale. Sono circa 1.100 i parti cesarei previsti per oggi e che sono stati rinviati o anticipati. Fatte salve le urgenze indifferibili, infatti, i ginecologi e gli ostetrici d’Italia interromperanno l’attivita di routine e si recheranno al San Paolo Palace Hotel per protestare e chiedere maggiori garanzie sul loro futuro professionale. E’ proprio Palermo, infatti, la sede scelta per la contestazione nazionale. Nel capoluogo siciliano l’adesione allo sciopero indetto della Federazione Sindacale Medici Dirigenti, secondo quanto riporta il quotidiano la Repubblica, sarà di circa il 90 per cento. I ginecologi, gli operatori dei punti nascita, dei consultori familiari e degli ambulatori ostetrici del territorio chiedono al Governo nuove norme per la risoluzione del contenzioso medico legale con tariffe controllate per le polizze assicurative. I prezzi delle assicurazioni, infatti, arrivano spesso alle stelle con cifre che sforano i 15 mila euro all’anno per i medici che operano nel privato.
I dipendenti del Servizio sanitario nazionale, inoltre, lamentano la carenza delle condizioni di sicurezza delle strutture e pretendono la riforma dei punti nascita, che avrebbe dovuto portare alla chiusura dei reparti che effettuano pochi parti e a bassissimo personale. Il provvedimento emanato dall’assessore alla Salute, Massimo Russo, prevedeva il ridimensionamento dei punti nascita con la chiusura di ben venti strutture. Ma, a distanza di oltre un anno dalla pubblicazione, non é mai stato attuato. Solo quattro punti nascita, infatti, sono stati chiusi: si tratta di quelli di Mazzarino, Leonforte, Mistretta e Alcamo.
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12 Febbraio 2013, 10:36