16 Maggio 2017, 12:09
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CALATABIANO – Ha il sapore amaro di un testamento oggi l’incipit della nota affidata al proprio profilo facebook da Giacomo Faraci, il 26enne di Fiumefreddo di Sicilia, vittima la scorsa notte di un fatale incidente stradale lungo la statale 114 a Calatabiano. Una citazione di Woody Allen che inizia così: “La cosa più ingiusta della vita è come finisce”. Ed è finita così ieri, in un istante, ingiustamente, la giovane vita di Giacomo. Stava tornando a casa, a bordo della propria Vespa, dopo una giornata di lavoro. Ad attenderlo la giovane compagna ed il figlio di appena un anno.
Ma il destino gli ha giocato un tiro mancino. Il ragazzo, che tra un mese esatto avrebbe compiuto 27 anni, ha perso, per motivi non ancora chiari, il controllo del proprio mezzo a due ruote, finendo rovinosamente sull’asfalto lungo il ponte di Pasteria, stretto e poco illuminato, teatro di numerosissimi gravi incidenti. La sua giovane vita si è incrociata con quella di un 31enne di Piedimonte Etneo. Anche lui rientrava da lavoro e procedeva, a bordo della propria automobile, una Toyota Yaris, lungo la stessa carreggiata, anche lui in direzione Messina Catania.
L’uomo non lo ha visto e lo ha travolto. Ha subito fermato l’auto, compiendo un’inversione, ed ha prestato soccorso al ragazzo, che però non dava già segni di vita. A quel punto ha chiesto l’intervento dell’ambulanza e dei carabinieri. Sul posto sono giunti i sanitari del 118 ed i militari di Calatabiano e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Giarre. I primi non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso del 26enne. Sui luoghi, a coordinare le operazioni, è giunto poco dopo anche il capitano dei carabinieri della Compagnia di Giarre, Luca Leccese.
Dai rilievi compiuti è emerso che la vittima è stata colpita, mentre era già a terra, dal paraurti della vettura. Il giovane, nonostante indossasse il casco protettivo, distrutto dopo l’impatto, ha riportato delle gravissime ferite al capo. Ma sarà l’autopsia, disposta dal magistrato di turno, a chiarire se Giacomo Faraci fosse già deceduto prima dell’urto con la vettura o se lo scontro gli sia stato fatale. I due mezzi sono stati sottoposti a sequestro. Sotto shock il conducente dell’automobile, risultato negativo all’alcol test.
Ed oggi è il giorno dello strazio per i genitori, la compagna e gli amici, tutti increduli. Anche chi non lo conosceva, ricorda di lui il sorriso travolgente. Era un gran lavoratore, sin da piccolo aveva sempre aiutato i genitori, titolari di un bar a Fiumefreddo di Sicilia. Fare cocktail era la sua grande passione. Concluso l’istituto alberghiero “G. Falcone” di Giarre, il 26enne aveva subito iniziato a lavorare come barman. Un lavoro che lo appassionava. Si era iscritto ad un corso da sommelier per crescere professionalmente. Famiglia, amici e lavoro. Il suo mondo era tutto lì. Il suo sogno era aprire, un giorno, un locale tutto suo. Un sogno che ieri si è infranto lungo quel maledetto ponte.
LA CRONACA DELLA TRAGICA NOTTE
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16 Maggio 2017, 12:09