Scoma molla il Comune: “Cammarata| sarà giudicato per il suo operato”

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20 Ottobre 2010, 17:55

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I giochi di potere al comune di Palermo non finiscono mai. A gettare la spugna questa volta è il Francesco Scoma vicesindaco del capoluogo da un anno e mezzo. Così, mentre il Pid rivendicava la poltrona di vicesindaco del capoluogo, Scoma, piuttosto che rinunciare al suo ruolo  mantenendo una poltrona di assessore, ha preferito alzare le ancore e dirigersi verso altri mari. A richiamarlo all’orizzonte, i nuovi ordini romani del partito: a breve si potrebbe tornare alle urne e il Pdl non vuole certo farsi trovare impreparato, così quell’organizzazione di partito che non c’è mai stata diventerà presto una macchina ben oleata e pronta per le competizioni elettorali.

Onorevole Scoma, perché si è dimesso?
“Ci sono diverse motivazioni, ho fatto le mie valutazioni politiche, vorrei intensificare la mia attività parlamentare d’opposizione al governo Lombardo. E poi c’è la riorganizzazione del partito, credo che darò il mio contributo nel coordinamento cittadino o provinciale”.

Parliamo del passato. Questo ultimo anno è stato molto intenso per lei, persino le giunte sono state presiedute da lei praticamente sempre.
“Se è per questo le ho anche convocate io”.

Si legge un po’ di risentimento tra le righe…
“No, non è così. Ho cercato di mettere la mia esperienza a disposizione dei cittadini. Le cose fatte in questo anno e mezzo sono state davvero tantissime, dall’utilizzo dei fondi europei, che il Comune non aveva mai usato prima, ai mercatini, la regolamentazione dei gazebo, il piano traffico, i lavori per i sottopassaggio di via Perpignano, insomma, le cose positive ci sono state, è stato un anno pesante”.

Si sarebbe aspettato un impegno maggiore da parte di Cammarata?
“Conosco il sindaco da 15 anni, ma non ci avevo mai lavorato insieme, ecco. Non mi faccia dire cose che non voglio dire. E poi c’è stato un bel lavoro di squadra, abbiamo fatto partire i lavori per il passante ferroviario, personalmente ho lavorato molto bene con Carta e Parlavecchio”.

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Però un pizzico di delusione nei confronti dell’amico Diego forse c’è.
“Non c’è delusione, vorrei che questo fosse chiaro. Ognuno è abituato a lavorare col suo metodo. Ciascuno di noi è quello che è, e viene valutato per quello che fa”.

Va bene, passiamo al futuro: lei ha detto che si impegnerà maggiormente all’interno del partito. Vuole dire che sarà il nuovo coordinatore cittadino o provinciale?
“Non è da escludere, ma non spetta a me dirlo”.

Il partito si sta finalmente organizzando in vista delle elezioni?
“Si, in effetti un’organizzazione non c’è mai stata e stiamo lavorando anche in vista di possibili elezioni”.

E poi c’è l’opposizione a Lombardo.
“Assolutamente sì. Parla tanto di risparmio e poi nomina 12 esterni in giunta, che costano alle casse pubbliche un sacco di soldi e non hanno alcuna legittimità popolare, senza contare la paralisi a cui ha condannato l’amministrazione regionale con l’ennesimo giro di vite dei dirigenti”.

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20 Ottobre 2010, 17:55

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