09 Settembre 2014, 19:17
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PALERMO – “Ce l’aspettavamo che sarebbe successo davvero, ma siamo frastornati”. Esordisce così chi da undici anni lavora fianco a fianco con Biagio Conte per aiutare indigenti, clochard ed immigrati presso la Missione Speranza e Carità. All’interno del centro d’accoglienza di via Archirafi in queste ore si respira un’aria triste, di sconforto. “Come sconfortato era lui – dice Giuseppe, volontario ed amico del missionario laico che descrive nei dettagli gli ultimi momenti prima del pellegrinaggio su Monte Grifone, su cui Biagio Conte ieri si è ritirato portando con sé la sua croce di legno.
“E’ partito proprio da qui, era affranto. Ci ha salutato uno per uno, poi ha cominciato a fare strada. Piano piano ha percorso le vie che l’hanno condotto a piazza Scaffa, poi in via Oreto. Ha deciso di prendere le distanze dalla città che l’ha deluso, ma di questa delusione non fanno parte i privati cittadini che, nel loro piccolo, hanno sempre cercato di darci una mano, di contribuire sia con il loro lavoro che economicamente. Biagio Conte è amareggiato per l’assenza delle istituzioni, per un’amministrazione comunale e regionale senza iniziativa nei nostri confronti”.
Giuseppe indica una lettera, appesa fuori dalla porta della segreteria: “Ecco. Lì di suo pugno, ha scritto le sue motivazioni. Adesso non ci resta che attendere. Da quando lo conosco è capitato spesso che volesse isolarsi per lunghi momenti di preghiera, ma stavolta si tratta di qualcosa di diverso”.
“Già – prosegue Gianni, un altro volontario – dal 30 giugno ha preso campo lo sconforto. Biagio Conte ha manifestato molta delusione dopo il furto del furgone con il quale andavamo in giro per la città per occuparci dei senzatetto. E’ stato rubato nella zona di via Dante, i giornali ne hanno dato notizia, ma nessuno si è poi offerto di aiutarci. Lui si aspettava che qualcuno ci desse la possibilità di averne un altro. Si tratta di un mezzo fondamentale per prestare assistenza ai clochard, conteneva coperte e viveri”.
Chi conosce bene il missionario racconta le tante volte in cui Biagio Conte ha sottolineato “l’indifferenza delle istituzioni, l’assenza di aiuti concreti che permettano a questa struttura di andare avanti”. Tra il centro di via Archirafi, quello di via Decollati e la struttura di via Garibaldi che ospita le donne, sono più di mille i poveri assistiti. “Molti di loro non si sono nemmeno resi conto del dramma che dobbiamo affrontare, del suo addio. Sono talmente in preda alla loro personale disperazione da non accorgersene”, dicono Giuseppe e Gianni. E l’ennesimo problema di cui prendersi carico – dopo l’ultima cartella esattoriale di oltre 84 mila euro – riguarda proprio il centro d’accoglienza femminile. “Lì ci sono due anni arretrati di luce da pagare. Oggi l’Enel ha telefonato per informarci di aver disposto il distacco della corrente elettrica, ma non possiamo farci nulla. Qui non ci sono entrate extra e i privati fanno quel che possono”.
Insomma, Biagio Conte se n’è andato e con lui la speranza di un’accoglienza concreta dei più sfortunati. “Non potremo andare avanti a lungo – dicono i volontari – qui c’è tanto da fare, ma restiamo inascoltati. In questi giorni sono arrivati diversi bonifici, si è messa in moto una gara di solidarietà che ci rende felici. Ma non basta. Deve venirci incontro la burocrazia, le istituzioni devono fornirci i mezzi per aiutare anche nel futuro questa gente. Basti pensare che nella struttura di via dei Decollati abbiamo collocato un impianto fotovoltaico che ci è stato donato da una scuola, ma non abbiamo mai potuto avere la possibilità di metterlo in funzione per cavilli burocratici”. nel frattempo, però, sono state molte le offerte che la Missione ha ricevuto dai palermitani.
Tra queste, i 1500 euro raccolti nella giornata di apertura al pubblico della “camera delle meraviglie”, la stanza blu con i decori arabi che si trova in via Porta di Castro, nell’appartamento di Giuseppe Cadili e Valeria Giarrusso, che hanno deciso di donare il ricavato proprio a Biagio Conte (nella foto la consegna della somma). E in queste ore, più di quattromila persone si sono iscritti al gruppo su facebook “Biagio non lasciare Palermo”. I membri stanno organizzando una festa di beneficenza prevista per il 20 settembre. L’obiettivo è quello di raccogliere altri fondi, di convincere Biagio Conte a tornare in città, tra la sua gente. E la breve descrizione del gruppo recita: “Non possiamo rassegnarci al fatto che Palermo sia diventata una città talmente senza speranza che anche l’uomo della speranza abbia deciso di abbandonarla”.
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09 Settembre 2014, 19:17