Sconta sedici anni | “Ma era innocente”

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28 Maggio 2010, 17:42

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La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha disposto, accogliendo la richiesta dell’avvocato Nino Cacia, la revisione del processo per Carmelo Bartone, 61 anni, condannato a 16 anni di reclusione dalla Corte di Assise di Messina nel 1990 con l’accusa di avere ucciso tre anni prima Rosario Vasta, in via Risorgimento a Messina.

Prima di morire in ospedale, la vittima riferì che a sparagli era stato Bartone. Secondo alcuni pentiti, Vasta avrebbe tirato in ballo Bartone in quanto era debitore nei suoi confronti di 24 milioni di lire. L’imputato si dichiarò sempre innocente ma fu condannato in via definitiva. A metà degli anni Novanta, i collaboratori di giustizia Luigi Sparacio, Umberto Santacaterina, Roberto Leo, Gaetano Costa e Mario Marchese dichiararono che Bartone era innocente e in seguito del delitto di autoaccusò Ferdinando Vadalà, dell’omonimo clan del rione Maregrosso. Vadalà nel 2006 fu condannato a 12 anni con il rito abbreviato, poi ridotti a 10 in appello.

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La revisione del processo è stata chiesta anche per Santo Ciraolo, 47 anni, condannato a un anno e mezzo di reclusione per favoreggiamento, perché raccontò alla polizia che Bartone era innocente. Spiegò che il suo amico non aveva potuto essere a quell’ora in via Risorgimento perché era insieme a lui da tutt’altra parte, ma non fu creduto.

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28 Maggio 2010, 17:42

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