27 Aprile 2016, 17:17
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CATANIA – Per il voto bisognerà attendere ancora due anni. A meno di sorprese dell’ultima ora. Ma alle falde dell’Etna la campagna elettorale per la conquista di Palazzo degli Elefanti non è mai finita. L’importante e farsi trovare preparati, stare sul pezzo – come si dice nel linguaggio giornalistico. Non si sa mai. Questo pare stia facendo il centrosinistra a Catania – identificabile quasi interamente con il Pd, quanto meno per adesso – e il suo esponente di punta in città, il sindaco Bianco, reduce dall’incontro di sabato scorso a San Leone. “Non è una convention in vista delle elezioni regionali”, ha specificato il primo cittadino etneo. Ma in tanti hanno visto un momento elettorale, per contarsi. Alle elezioni per la scelta del nuovo presidente della Regione manca appena un anno.
Se, dunque, Enzo Bianco – che recentemente ha detto di volersi ricandidare sindaco – correrà per la poltrona di governatore, all’interno della compagine democratica – variegatissima e divisissima – bisognerà trovare un nuovo cavallo vincente su cui puntare. Potrebbe essere l’attuale assessore al Welfare, Angelo Villari. L’ex segretario della Cgil con il suo movimento Demosì potrebbe essere tra i papabili nomi di un’eventuale era post Bianco. Sempre che le altre anime del Pd non rivendichino il proprio candidato. E se l’area che fa riferimento all’assessore al Turismo Anthony Barbagallo sembra non avere al momento un uomo o una donna su cui puntare, così potrebbe non essere per le altre componenti democratiche, i sammartiniani e i d’agostiniani in testa. Sia l’area Articolo 4 che quella di Sicilia democratica potrebbero puntare sul proprio cavallo, ma pare che all’interno di entrambe le formazioni prevalga la volontà di esprimere l’uomo della riconciliazione, della sintesi. Insomma, un nuovo primo cittadino trasversale. Che potrebbe essere l’imprenditore Nico Torrisi, tra gli animatori politici di Catania futura. O, per tornare ai politici, un esponente dell’ex movimento creato da Lino Leanza, come l’ex consigliera comunale Valeria Sudano o Michela Giuffrida. “C’è un partito che deciderà” – taglia corto Luca Sammartino, facendo intendere che il tutto dipenderà dalle scelte dell’attuale primo cittadino.
Sempre a sinistra, ma molto più a sinistra, potrebbe ritornare il nome di Matteo Iannitti che, ventiquattrenne, ha sfidato Bianco e Stancanelli alle ultime amministrative. Non aggiudicandosi neanche un seggio al Consiglio comunale, ma mettendo tanto sale sulla coda agli sfidanti. Il leader di Catania bene comune potrebbe correre da solo o, per migliorare l’ultima performance, magari insieme all’altro outsider delle ultime elezioni comunali, il professor Maurizio Caserta che, fresco del nuovo “spazio” sull’Huffington post, potrebbe catalizzare i delusi, tanti, soprattutto in assenza dell’alternativa 5 Stelle. Il professore raccoglie infatti simpatie in modo nettamente trasversale, sia a sinistra che a destra. Destra che, attualmente, continua a latitare in città – lontani i tempi della compattezza e del 61 a 0 – e che potrebbe non riuscire a trovare il nome giusto su cui spendersi. C’è chi parla dell’eurodeputato azzurro, Salvo Pogliese, ma non è escluso che il centrodestra punti ancora su Raffaele Stancanelli che, sconfitto nel 2013 da Enzo Bianco, potrebbe essere speso proprio contro l’attuale sindaco.
Quanto al movimento che fa capo a Nello Musumeci, questo potrebbe esprimere il proprio candidato, ma qualche beneinformato suggerisce che l’ex presidente della provincia potrebbe scegliere di appoggiare, civicamente, un candidato “neutro”. Magari titolare di cattedra e di un blog sull’Huffington post.
Infine, ma non per questo meno importante, anche la cordata degli artisti, di cui Ottavio Cappellani e Pietrangelo Buttafuoco si sono fatti interpreti in occasione di StraCatania, potrebbe scendere in campo con una lista e un nome sul quale potrebbero convergere tante anime deluse. Lo ha detto in più occasioni il regista Guglielmo Ferro, che ribadisce: “E’ una provocazione – spiega, pur evidenziando come il passo per diventare realtà può essere davvero breve. Se, come abbiamo chiesto, la politica non farà un passo indietro dal mondo del teatro e della cultura, allora gli artisti inizieranno a occuparsi di politica”. La sfida a Enzo Bianco (e Rosario Crocetta) è lanciata.
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27 Aprile 2016, 17:17