19 Settembre 2021, 16:22
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ROMA – Con l’inizio del nuovo anno scolastico, da Nord a Sud aumentano i casi di studenti positivi e conseguentemente cresce il numero delle classi che vanno in didattica a distanza, a volte anche per mancanza di attenzione e responsabilità da parte di alcuni genitori che, come accaduto a Torino, hanno portato i due figli a scuola violando l’obbligo di quarantena e causando, di conseguenza, a pochissimi giorni dall’inizio della scuola, l’interruzione delle lezioni in presenza per tanti studenti.
Al momento sono un centinaio le classi in Dad in Italia “ma ritengo siano destinate ad aumentare”, dice il presidente di Anp Roma, Mario Rusconi.
Proprio per ridurre quarantene e didattica a distanza c’è chi pensa a ‘micro bolle’ per i ragazzi delle scuole sul modello tedesco, ricalcando quanto già avviene sugli aerei nei casi in cui vengano scoperte positività, ovvero limitare l’isolamento ai contatti strettissimi di chi viene colpito dal virus. Ma esperti ed epidemiologi sono molto perplessi: “E’ troppo pericoloso”, dicono.
Intanto il Codacons giudica eccessivo il numero di classi che, a pochi giorni alla ripartenza della scuola, è finito in quarantena, e punta il dito sulla scelta del Governo di delegare ai genitori la misurazione della temperatura degli studenti.
“E’ indispensabile che siano le scuole a provvedere alla misurazione della temperatura agli allievi”, dice il presidente dell’Associazione dei consumatori, Carlo Rienzi, che sta preparando una formale diffida al Miur e agli uffici scolastici regionali, affinché si attivino per modificare la procedura di accesso agli istituti allo scopo di evitare la quarantena a migliaia di studenti.
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19 Settembre 2021, 16:22