16 Settembre 2013, 06:00
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CATANIA – Inizio anno scolastico nel segno della precarietà per buona parte degli studenti del capoluogo etneo. Soprattutto sotto il versante strutturale. Lo rivela a LiveSiciliaCatania Antonella Liotta, il commissario straordinario della Provincia regionale di Catania, ente che fino alla sua definitiva abolizione è responsabile della manutenzione degli edifici scolastici: “Abbiamo indubbiamente qualche difficoltà”. All’origine di queste c’è lo “sforamento virtuale” del patto di stabilità per l’esercizio 2013, dovuto al risarcimento di circa 24 milioni a seguito della ormai famigerata sentenza Ifi. Uno squilibrio di bilancio che nei fatti limiterà l’azione della stessa Provincia anche in termini di programmazione territoriale. Una situazione di ristrettezza che è nella piena consapevolezza degli addetti ai lavori: “Già il 20 Agosto – spiega la Liotta- mi sono riunita con tutti i presidi. Loro stessi sanno che dobbiamo procedere verso un serio processo di razionalizzazione della spesa, tentando comunque di garantire la funzionalità dei servizi. Posso dire – aggiunge il Commissario- che ho trovato un clima di grande collaborazione e di grande consapevolezza che le poche risorse pubbliche vanno utilizzate per garantire il diritto allo studio dei ragazzi e -sottolinea con forza- per nient’altro”.
Non sono però poche le emergenze che la Provincia dovrà affrontare nell’immediato. Prima in agenda c’è la questione sull’incremento del numero degli studenti dell’alberghiero di Catania, che necessiterà il reperimento urgente di quindici nuove aule. C’è poi il nodo della convivenza all’interno dello stesso plesso dell’Enrico Fermi con l’Olivetti. Uno stallo che si aggiunge alle ristrettezze in cui già versavano gli stessi studenti del Fermi, costretti a studiare dentro i laboratori a causa dell’insufficienza delle aule. Anche sul versante dei licei la situazione non è delle migliori. Quello che affligge lo scientifico Enrico Boggio Lera, per il commissario Liotta è senza mezzi termini un problema, sì, ma di quello “grosso”. I dettagli della questione è lei stessa a spiegarli: “Il problema serio è relativo ai locali affittati ai salesiani che, personalmente, non li ritengo in prospettiva idonea all’insegnamento. Fosse per me – chiosa- questa resterebbe una prospettiva temporanea”.
Certo che nessuno al momento ha la cosiddetta bacchetta magica. Men che meno la Provincia regionale, soprattutto in una fase congiunturale segnata da gravi ristrettezze finanziarie: “C’è dunque una carenza di edilizia scolastica media-superiore. Ed è ovvio – sottolinea ancora l’esponente di Palazzo dei Minoriti- che i problemi strutturali non si possono risolvere in soli sei mesi. Si tenga conto che trent’anni di interventi in campo di edilizia scolastica non si risolvono in un attimo. Soprattutto quando non ci possiamo permettere di intervenire sui fitti passivi. In questi casi si può solo intervenire con una seria programmazione strutturale, anche tra più istituzioni. Stiamo cercando infatti, con una grande sinergia con il comune di Catania, di valutare la possibilità che l’amministrazione di Palazzo degli Elefanti possa fornire degli spazi soprattutto in quelle zone dove c’è un sopravanzo di popolazione”.
I problemi degli istituti scolastici non riguardano però soltanto le strutture, ma vertono inoltre sugli arredi e la gestione dei singoli plessi. Su questi punti il commissario rassicura: “I problemi contingenti, quali la pulizia e gli altri ancorai, li stiamo affrontando con uno sforzo titanico. Nel senso che abbiamo dedicato, dal mese di agosto in poi, una parte delle nostre risorse a fare sopralluoghi. Inoltre – aggiunge- stiamo facendo una gara per fornire alle aule, banchi e sedie nuove. Siamo dunque a lavoro -conclude- consapevoli che le condizioni finanziarie non sono a nostro vantaggio”.
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16 Settembre 2013, 06:00