Scuola d’infanzia e primaria | Tutto sulla preselezione

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06 Febbraio 2020, 18:01

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Fra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati è scontro sui concorsi, ma emerge qualche certezza sulle procedure da bandire a breve. Il primo segnale delle professionalità della scuola è arrivato forte e chiaro con la proclamazione dello sciopero del 17 marzo, ma l’atmosfera tesa è stata in parte mitigata da un dato: per il concorso ordinario per docenti della scuola dell’infanzia e primaria, il cui bando è atteso per fine mese, sarà pubblicata la batteria di test in previsione della prova preselettiva.

Il sito web di Uil Scuola riporta che “la richiesta di prepubblicazione dei quesiti è stata accolta per le sole procedure ordinarie”. Non è stato così invece “in merito alla procedura straordinaria per titoli ed esami per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, su posto comune e di sostegno. Trattasi, infatti, di prova scritta selettiva volta ad accertare il possesso, da parte dei candidati, di specifiche competenze: ne consegue l’impossibilità, sia logica che giuridica, di utilizzare meccanismi tipici di una prova preselettiva, essendone totalmente differente la ratio”.

Le condizioni

Il Ministero chiarisce che lo svolgimento del test di preselezione è contemplato solo “qualora il numero dei candidati sia superiore a quattro volte il numero dei posti messi a concorso”: in sostanza sarà determinante il numero di istanze ricevute dal Miur. Rimarrebbero invariate le fasi successive del concorso: una prova scritta e una orale, oltre alla successiva valutazione dei titoli.

In cosa consiste la preselezione

L’eventuale prova preselettiva sarà computer-based, unica per tutto il territorio nazionale e volta all’accertamento delle capacità logiche, di comprensione del testo e di conoscenza della normativa scolastica, come ricorda il quotidiano La tecnica della scuola. Il decreto inoltre accoglie l’eliminazione dei quesiti di accertamento della lingua inglese, che quindi non sono più previsti.

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Gli ammessi

Il numero dei candidati che verranno ammessi alla prova scritta sarà pari a tre volte il numero dei posti messi a concorso in ogni singola regione. Il decreto inoltre specifica che saranno ammessi anche coloro che nella prova preselettiva hanno conseguito lo stesso punteggio dell’ultimo ammesso, e che il punteggio della prova preselettiva non verrà sommato al voto finale nella graduatoria di merito.

I requisiti

Il decreto del Miur specifica che saranno ammessi a partecipare al concorso per docenti di scuola d’infanzia e primaria i candidati in possesso di un titolo fra: “abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente”; “diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali, o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002″.

Capitolo a parte le procedure concorsuali per i posti di sostegno, per i quali è richiesto anche il possesso dello specifico “titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente”.

Infine sarà ammesso con riserva chi ha conseguito i titoli all’estero e ha presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, entro la scadenza per la presentazione delle istanze di partecipazione al concorso.

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06 Febbraio 2020, 18:01

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