04 Giugno 2020, 19:53
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PALERMO – C’è poco da essere ottimisti. Palermo si libera dei boss, ma non della mentalità mafiosa. L’inchiesta della Procura e della squadra mobile dimostrano, ancora una volta, che la mafia regola la vita, spesso misera, di intere zone della città.
Il blitz di oggi consegna alle cronache l’attivismo di Biagio Piraino, 68 anni, ufficialmente titolare di un’officina meccanica, considerato il braccio operativo del capomafia della Noce Giovanni Nicoletti, oggi deceduto. C’era la fila per chiedere l’intervento di Piraino. Spesso per vicende di basso profilo. Una volta intervenne per dirimere il contrasto fra Giuseppe e Giovanni, due dei tanti personaggi la cui identità non è stata ancora svelata e che popolano le strade della Noce. Il primo non voleva pagare il parcheggio, 30 euro, perché “dice che gli hanno rubato la bilancia”. E Piraino: “Ora lo vedo e glielo dico io”.
Un’altra volta il tema era molto più serio. Il figlio di un altro uomo della Noce, pure lui di nome Giuseppe, si recò nell’officina di Piraino: “… me l’ha accennato tuo padre… Giusè se capita qualche cosa… tuo padre mi disse pure a muratore. Lui è diplomato ragioniere, però, diciamo, ha fatto altri lavori al di fuori del muratore perché non è il suo mestiere… è spratico. Perché per ora sono tutti a spasso. Gino, lo sai meglio dì me, andiamo tramite amicizia, in questo minuto devi conoscere il santo… allora si che vai a lavorare… dico…questo è il discorso”.
E il “santo”, quella volta aveva il volto, del mafioso. Come in occasione di un’altra richiesta di aiuto per un ragazzo “che è disoccupato… da luglio dell’anno scorso… a parte che gli hanno tolto la mobilità. Che so un posticino che fanno le notti… per guardare un posteggio. Qualcosa per… quattro soldi”.
Il livello della richiesta si abbassava con una nuova richiesta captata dalle microspie: “… c’è Davide mio figlio che si deve prendere la patente questo non se ne prende mai perché lavora, finisce tardi. Ah… mi puoi aiutare? A qualcuno che lo paghiamo se dobbiamo uscire qualcosa in più… non studia non studia perché finisce tardi ha l’amore a lavorare però non se la deve prendere questa patente?… abbiamo due camion uno”. Piraino si mostrava comprensivo: “Sì ma sempre qualche cosa se la deve studiare… mica ci può andare a tronzo. Ora vediamo”.
Un’altra volta fu il titolare di un’azienda che stava lavorando in sub appalto per piazzare la fibra ottica a chiedere l’intervento di Piraino per sbloccare i lavori. Il titolare di un terreno si era messo di traverso: “… è la fibra della Tim… loro mi lasciano sbattere e io fibra non gliene faccio passare… gli ho detto questa che passa la fibra è una ditta privata mica è la Tim”.
Ed ancora spettava al braccio destro del boss risolvere la questione per l’occupazione di una casa, la gestione dei posti aiuto da parte dei parcheggiatori abusivi, il via libera alla bancarella del pesce o la vendita di birra in una “drinkeria”. Ne parlavano Nicoletti e Piraino. “Ma che porta il bordello”; “Gira e rigira c’erano gli sbirri…”. Quanto è difficile estirpare la mentalità mafia, specie dove è lo Stato che fatica a dare risposte.
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04 Giugno 2020, 19:53