Se il paziente è straniero

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20 Novembre 2012, 12:08

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MESSINA-  È soprattutto una storia di umanità e di conoscenza quella che ha visto protagonista un paziente, proveniente da un ospedale di Reggio Calabria, giunto al policlinico “G. Martino” per sottoporsi a una delicata procedura di neuroradiologia interventistica. Amal, lo chiameremo così, è indiano e parla solo uno stretto dialetto, in particolare il chang, lingua troppo poco diffusa nel contesto cittadino dove la comunità di questa nazionalità conta numeri molto bassi.

È grazie alla collaborazione fattiva dell’associazione A.N.C.O.R.A., una tra le componenti del comitato consultivo aziendale dell’AOU “G. Martino”, che è stato possibile attivare la rete di contatti utile per consentire in breve tempo l’arrivo di un interprete, indiano, che vive e lavora a Messina. Il processo messo in moto ha visto anche il coinvolgimento della Caritas diocesana.A.N.C.O.R.A. (associazione nazionale malati con disabilità complesse e rare) è da sempre impegnata nell’agevolare e sostenere quanto più possibile  chi deve affrontare un percorso di cura e assistenza. Un sostegno prezioso e indispensabile, specie in un contesto quale è quello ospedaliero, in cui la comunicazione interpersonale medico – paziente è necessaria e fondamentale per conoscere dettagli e eventuali complicanze legate al trattamento a cui ci si sta per sottoporre.

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20 Novembre 2012, 12:08

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