14 Agosto 2018, 13:06
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CATANIA – Estorsione con metodo mafioso: un arresto e un fermo. Nel pomeriggio del 9 agosto scorso, ad esito di mirato servizio, la Polizia di Stato ha tratto in arresto Nunzio Biagio Barbera, classe 1942, in quanto colto nella flagranza del reato di estorsione aggravata dall’art.416 bis c.p. per avere commesso il fatto con modalità mafiose. Di seguito al citato arresto, nella stessa serata, il P.M. della Procura Distrettuale – Direzione Distrettuale Antimafia – di Catania ha emesso decreto di fermo di indiziato di delitto, nei confronti di Salvatore Di Venuto, classe 1965, inteso “u ghiacciaru”, pregiudicato gravemente indiziato, in concorso col Barbera, del reato di usura nonché del reato di estorsione aggravata dall’art.416 bis c.p. per avere commesso il fatto con modalità mafiose. Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania e delegate alla Squadra Mobile, sono state avviate a seguito della denuncia sporta da un imprenditore operante nel settore immobiliare che ha dichiarato di essere vittima di usura da parte di un soggetto chiamato “Salvo”, poi identificato in Di Venuto Salvatore, presentatosi come esponente della cosca mafiosa Santapaola – Ercolano il quale, in tempi diversi, gli aveva concesso in prestito diverse somme di danaro a fronte delle quali si faceva promettere e, successivamente, consegnare interessi usurari.
Le investigazioni condotte dalla Sezione Reati contro il Patrimonio – “Squadra Antiracket” permettevano di appurare come a fronte della somma consegnata Salvatore Di Venuto, tramite l’intermediazione di Barbera, richiedeva ed otteneva interessi ad un tasso usurario compreso tra il 20% ed il 50% mensile. Stante la difficoltà della vittima a corrispondere quanto richiesto, in numerose circostanze i due la minacciavano di morte, rappresentando, inoltre, la riconducibilità del denaro datole in prestito a soggetti appartenenti alla criminalità organizzata, in particolare, al clan Santapaola – Ercolano. In particolare, in una di tali occasioni, i due si recavano presso l’abitazione della vittima che veniva strattonata e minacciata di morte “…ti finisci mali e ti tagghiu a testa…”.
Il 9 agosto scorso in piazza Europa gli investigatori monitoravano l’ennesimo pagamento di denaro; al termine dell’incontro Barbera veniva bloccato nei pressi della suddetta piazza dopo avere la somma di euro 1200,00 in contanti consegnatigli dalla vittima quale ulteriore acconto della somma complessiva pretesa dagli usurai. Le perquisizione eseguite presso l’abitazione di Barbera consentivano di rinvenire e sequestrare documentazione utile alle indagini.
Il 13 agosto scorso il G.I.P. del Tribunale di Catania ha convalidato l’arresto di Barbera Nunzio Biagio ed il fermo di Di Venuto Salvatore applicando, al primo la misura cautelare della custodia in carcere ed al secondo quella degli arresti domiciliari, ritenendoli entrambi responsabili in concorso dei reati di usura e tentata estorsione aggravata.
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14 Agosto 2018, 13:06