Tensioni in consiglio: il centrodestra "censura" Anastasi

Tensioni in consiglio: il centrodestra “censura” il presidente Anastasi

Duro documento della maggioranza. La replica: "Sono allibito"

CATANIA – “Capogruppo dell’Mpa o presidente del Consiglio comunale? Delle due l’una”. Sul banco degli imputati, stavolta, c’è il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi. Divenuto oggetto di un duro documento a firma dei consiglieri del centrodestra, eccetto gli esponenti autonomisti, che neanche tanto velatamente invocano un passo di lato.

“Sarebbe opportuno – scrivono – che Anastasi decidesse se avvicendarsi con il capogruppo Orazio Grasso o se continuare a essere presidente, nel rispetto dei ruoli che il regolamento e le regole della buona politica impongono”.

La questione del Porto

L’atto di censura arriva dopo le polemiche in merito al voto sul Piano regolatore del Porto, con la pattuglia autonomista risultata assente dopo aver presentato un documento fortemente critico rispetto allo stesso piano che dovrà rivedere in profondità dimensioni e funzionalità dell’infrastruttura catanese.

Sono state le dichiarazioni a mezzo stampa a suscitare l’alzata di scudi dei consiglieri comunali del centrodestra. Dichiarazioni ritenute “gravemente lesive dell’attività che – si legge nel documento – giornalmente viene espletata nei lavori di Commissione”.

Le parole di Anastasi sono state lette come un “attacco meramente politico e non istituzionale, tendente a difendere e giustificare la linea del partito di appartenenza”.

Da uomo che unisce a uomo che divide

Il centrodestra si dimostra particolarmente compatto nel porre in stato d’accusa lo stesso presidente che, appena lo scorso autunno, aveva stimolato la stesura di un altro documento, partorito dalla conferenza dei capigruppo, per chiedere al sindaco Enrico Trantino il rispetto dell’istituzione consiliare.

“Sorprende l’ingerenza ingiustificata – si legge – da parte di un soggetto che dovrebbe essere garante del consiglio comunale e terzo rispetto alle dinamiche dei consiglieri, piuttosto che invadere il lavoro delle commissioni consiliari, di cui non è parte, trasmettendo un messaggio distorto, mendace e fuorviante”.

Le parole del vicepresidente Pellegrino

Il documento è firmato nello specifico anche dai due vicepresidenti del consiglio e da ben sette presidenti delle commissioni permanenti. Il forzista Riccardo Pellegrino, in un passaggio del documento, ha voluto sottolineare “la costante mancata convocazione dell’ufficio di presidenza, nonostante le reiterate richieste verbali, ribadendo l’importanza di una conduzione partecipata”.

Anastasi: “Sono allibito”

Raggiunto telefonicamente dal nostro giornale, Anastasi si è detto “stupito e allibito” per i contenuti emersi dal documento. “Avrei preferito una richiesta di confronto, anziché essere informato dalla stampa. Non fosse altro – aggiunge – per il rapporto franco e leale che ho con tutto il consiglio comunale”.

E chiarisce: “Non ho motivo di dimettermi per andare a fare il capogruppo Mpa: una richiesta che non comprendo”. 

Spiega Anastasi: “Secondo lo Statuto, io devo rimanere iscritto a un gruppo e continuare a votare come qualsiasi altro consigliere. Ciò non toglie, però, che il mio profilo sia stato sempre a garanzia del consiglio tutto. Anche le mie recenti dichiarazioni pubbliche – dice – sono state in funzione del mio ruolo presidenziale, che è quello di un arbitro. Ho parlato da pompiere, come mi è stato riconosciuto”.

Non nasconde tuttavia l’amarezza, Anastasi: “Ho sempre lottato affinché le prerogative dell’aula e delle commissioni venissero rispettate e mai ho parlato da capogruppo, sfido chiunque a dimostrarlo”. E aggiunge: “Sono pronto ad affrontare la questione nelle sedi istituzionali, a partire dalla conferenza dei capigruppo, senza alcuna pregiudiziale. Ma resto stupito”.

Infine: “Sulla convocazione dell’ufficio di presidenza resto esterrefatto perché verbalmente il vice presidente me l’ha chiesto su questione gestionali, vedi il personale. Ma quando l’ho convocato sulla delicata questione degli immobili indicati dalla Procura su cui dovremo esprimere l’eventuale vincolo pubblico, in quella riunione erano assenti entrambi i vicepresidenti. Così come alla quasi totalità delle riunioni dei capigruppo”.

Il centro direzionale di Cibali

L’aula di Palazzo degli elefanti si riunirà venerdì per un consiglio straordinario che promette nuove tensioni. All’ordine del giorno c’è il dibattito sull’area del centro direzionale di Cibali. La richiesta è partita da Graziano Bonaccorsi del M5s e si sono accodati anche altri consiglieri compresi quelli della maggioranza.

Sarà questa la prima occasione per testare gli equilibri della maggioranza. E sapere se gli autonomisti blinderanno, e come, lo scranno di Anastasi.

La nota di Alberghina (Mpa): “Abbassare i toni”

“In merito alla nota congiunta dei gruppi consiliari della maggioranza, invito gli esponenti dei partiti ad abbassare i toni. E’ riconosciuto da tutti l’impegno e il senso dell’Istituzione del Presidente Anastasi”. Lo dichiara la coordinatrice Mpa di Catania Pina Alberghina.

E tende una mano pacificatrice: “Forse occorre che ci si incontri e si chiarisca. Ed insieme si proponga di riportare ad almeno dodici il numero degli assessori in una città grande come Catania”.


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