Sedotta, tradita ma non truffata | La russa, lo scultore, la denuncia

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14 Dicembre 2017, 05:59

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PALERMO – Sedotta e abbandonata, ma non truffata. L’avvenente cancelliera russa non è stata raggirata dal noto scultore palermitano. Che aveva sì la passione per le donne, ma mandarlo sotto processo sarebbe stato troppo. Mica si può fare un giudizio per il reato di truffa sentimentale. E così il giudice per l’udienza preliminare Nicola Aiello ha archiviato l’inchiesta su richiesta del pubblico ministero Anna Battaglia.

Si erano conosciuti via chat. Ed era scattata la scintilla fra i due quarantenni. Lei, impiegata in un ufficio giudiziario moscovita, aveva deciso di cambiare città e lavoro pur di seguire l’uomo della sua vita. Lui le aveva giurato amore eterno. L’avrebbe sposata davanti a un prete che le aveva pure fatto conoscere. E per annunciare le lieta novella delle imminenti nozze aveva pure organizzato una festa con amici e parenti. Solo che ad un certo punto la donna si accorse di non essere l’unica nella vita dello scultore, che giocava su più fronti amorosi contemporaneamente.

Ed è arrivata la denuncia per truffa. La donna sosteneva di essere raggirata dall’uomo per spillarle i soldi con cui aveva pagato viaggi e pernottamenti in albergo a Mosca per entrambi. E truffata si era sentita pure quando, tanto era certa dell’amore del suo partner, aveva deciso di vendere una casa in Russia per trasferirsi a Palermo. Tutti episodi che, secondo il pubblico ministero e il giudice per l’udienza preliminare, non bastano a configurare il reato di truffa. Il caso giudiziario è chiuso. Restano, però, le ferite al cuore.

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14 Dicembre 2017, 05:59

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