26 Aprile 2024, 14:52
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PALERMO – SeeSicily, il piano per risollevare il turismo dell’isola messo in ginocchio dal Covid, ha già provocato un buco di 10,7 milioni di euro.
È il totale delle spese “rettificate”, e dunque “non ammissibili”, su 33,5 milioni di fondi certificati, che la Commissione Ue non riconoscerà alla Regione. Che però li ha già spesi.
Come del resto ha fatto con un’altra parte di risorse – quasi 10 milioni – non ancora sottoposta a verifica e adesso a rischio di ulteriore taglio da parte di Bruxelles.
Lo scrive il quotidiano La Sicilia citando una comunicazione inviata dall’Autorità di Audit della Regione alla direzione generale Politica regionale e urbana della Commissione europea e per conoscenza, fra gli altri, al governatore Renato Schifani che ha come oggetto l’Avvertimento di possibile interruzione dei termini di pagamento limitatamente alle operazioni connesse a SeeSicily”.
È il risultato, ricostruisce il quotidiano, del lavoro di verifica sul sistema dei voucher per pernottamenti e servizi turistici previsti da SeeSicily, messo in discussione dalle istituzioni Ue, che hanno voluto vederci chiaro anche sulle spese per promozione, pari al 63% degli importi certificati dall’assessorato al Turismo.
Il quotidiano ricorda che “sui 75 milioni stanziati dalla Regione ad aprile 2020 nella cosiddetta ‘finanziaria di guerra’ anti-Covid, appena l’1,16% era andato alla misura principale dei voucher per i pernottamenti nell’Isola, con un investimento spropositato sulla comunicazione “rimodulato” dall’allora governo regionale di Nello Musumeci, con tre delibere diverse.
L’iniziativa dell’assessorato al Turismo è stata poi prorogata fino al 31 dicembre 2023.
“Ora che sul caso ‘SeeSicily’ il buco di oltre 10 milioni è certificato, nero su bianco, non ci sono più dubbi: sulla vicenda, che abbiamo denunciato anche in conferenza stampa e per la quale abbiamo fatto un esposto alla Corte dei conti, avevamo ragione da vendere”. Lo afferma il capogruppo del M5s all’Ars Antonio De Luca.
“Ora basta ostruzionismi – aggiunge De Luca -, Galvagno convochi la seduta d’aula dedicata all’argomento che gli chiediamo da oltre un anno senza ottenere risposta. E lo faccia con celerità, dato che gli spazi ci sono e sono pure abbondanti, visto il calendario dell’Ars è stato praticamente svuotato dalle imminenti elezioni europee”.
“È indispensabile un confronto che non sia solo sui giornali, ma davanti a tutta la deputazione regionale e ai cittadini, che devono poter ascoltare l’assessore Amata e Schifani, a cui abbiamo tante cose da chiedere”.
“È una battaglia che va oltre al caso specifico, ma che investe il corretto uso dei fondi europei e nazionali, che devono essere spesi tutti e bene, cosa che spesso il governo Musumeci non ha fatto. Fratelli d’Italia ha dimostrato di sapere fare solo disastri, Schifani ne prenda atto e tolga il giocattolo-turismo dalle loro mani”.
Sul caso il presidente M5s in commissione Ue all’Ars, Luigi Sunseri, osserva: “Seguiremo con molta attenzione la decisione finale della Commissione europea sul caso. Dal canto mio garantisco che la commissione che presiedo vigilerà affinché le spese future dei fondi europei siano fatte in maniera corretta e oculata nell’interesse dei siciliani e delle imprese dell’isola e non come in questo caso, finendo per creare possibili danni al bilancio della nostra Regione”.
“Ora – ha concluso Suneri – infatti c’è da capire quale sarà l’impatto dell’operazione sui nostri conti e dove saranno reperiti i fondi per coprire gli impegni assunti cui non si potrà fare fronte con le risorse europee”.
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26 Aprile 2024, 14:52