09 Aprile 2013, 11:36
3 min di lettura
CATANIA – Continua il dibattito dentro e fuori Sel. Intervistato da LiveSiciliaCatania, Pierangelo Spadaro, responsabile provinciale dell’organizzazione, rassicura sullo stato di salute del partito: “Il partito è compatto. C’è semmai – spiega – una dialettica interna, avvolte anche aspra, tra le maggioranze e la minoranze che sui vari temi si vengono a creare”. Sulla proposta di Primarie di coalizione per eleggere il candidato a sindaco del centrosinistra da svolgersi entro il 21 Aprile, spiega: “Non è un ultimatum. C’è invece la voglia – sottolinea- di trovare un metodo per arrivare ad una candidatura unitaria e condivisa del centrosinistra”.
L’assemblea provinciale di Sel ha chiesto alla coalizione di centrosinistra, in un documento ufficiale, di fissare entro il 21 Aprile le primarie di coalizione, che vuole dire nello specifico?
“Sel fa una proposta figlia del suo bagaglio: le primarie sono un tratto distintivo della nostra proposta. Ma non è un ultimatum. C’è invece la voglia assieme alla coalizione di trovare assieme un metodo per arrivare assieme ad una soluzione condivisa. Dobbiamo dare la percezione al nostro elettorato che la nostra proposta sarà di vero cambiamento per la città”.
Paolo Castorina, l’ex presidente dell’assemblea, ha rivelato come dentro al vostro partito esisterebbero due anime. Quali sarebbero?
“Sia a Catania, che a livello nazionale, il partito è compatto. C’è semmai una dialettica interna, avvolte anche aspra, tra la maggioranze e la minoranze che sui veri temi si vengono a creare. In realtà siamo molto uniti, il documento varato ne è l’esempio più trasparente”.
La coalizione di centrosinistra includerà l’Udc, partito in cui attualmente militano esponenti che negli ultimi anni hanno governato assieme a Scapagnini, Lombardo e Cuffaro?
“Noi abbiamo posto una questione, che non è quella di dire Udc sì Udc no. Noi proponiamo alla coalizione Italia bene comune che ci sia un progetto per la città. Su questo bisogna discutere. Su questo bisogna trovare convergenze. Se ci sono poi forze della sinistra o dell’area moderata che si spostano verso i nostri contenuti, penso che sia una cosa buona: la vittoria, a quel punto, sarebbe nostra”.
Qualora il Pd, partner di maggioranza della vostra coalizione, non accettasse la vostra richiesta cosa accadrebbe?
“Ripeto, da parte nostra non c’è alcun diktat. Noi abbiamo proposto un dialogo alla coalizione e assieme troveremo una soluzione. Dobbiamo essere uniti. Noi dobbiamo pensare che attualmente le destre, dopo tredici anni di malgoverno, si stanno riunendo tutte sotto Stancanelli. Io, da padre di due bambine, penso che nel futuro non potremmo avere ancora un governo delle destre a Catania”.
Quindi si prospetta una campagna elettorale muscolare?
“Spero che ci sia una competizione forte, seria, e che possa parlare al cuore della gente. Io mi accorgo che dopo cinque anni di sindacatura, Stancanelli scopre le periferie. Ma non si può andare nei quartieri, a ridosso del voto, per creare nuove servitù elettorali”.
Perché Paolo Castorina non è più il presidente dell’assemblea provinciale del vostro partito?
“Lui ha detto che al momento non si sente di ricoprire un ruolo di garanzia all’interno del partito. Noi abbiamo voluto rispettare la sua scelta”.
Qual è il vostro candidato alle primarie?
“Noi non abbiamo un candidato. Qualora si andasse a primarie, il partito deciderà se individuare un possibile candidato dentro o fuori il partito. L’importante è comunque che il centrosinistra arrivi ad una candidatura unitaria.”
Quella di Marisa Acagnino potrebbe essere una candidatura di vostro interesse?
“È una figura sicuramente valida. Però non abbiamo mai letto sue dichiarazioni in cui lei annuncia una discesa in campo. Abbiamo sentito invece della sua disponibilità a partecipare alle primarie. Sarebbe una ricchezza. Al momento però non ci sono tutti questi candidati in lizza, visto che si sono quasi tutti “sciolti”.”
Pubblicato il
09 Aprile 2013, 11:36