Sempre in prima linea nelle sfide | Il mio Grazie rivolto a te ogni giorno

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10 Gennaio 2016, 06:05

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“Non c’è niente al mondo che valga un secondo vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo o un tuo movimento, perché niente al mondo mi ha mai dato tanto da emozionarmi come quando siamo noi, NIENT’ALTRO CHE NOI”.  Già, “Nient’altro che noi”, la nostra canzone. Era il 1999, l’anno in cui ci siamo conosciuti, e subito riconosciuti.

Tra mille. Ci siamo scelti, voluti, innamorati e sposati. Perché tra risate, sogni e visioni simili sulla vita, abbiamo iniziato a condividere ogni attimo della nostra esistenza. Diventando tutto l’uno per l’altra. Confidenti, punto di riferimento reciproco, amanti. Avevamo tutto, e la cosa bella è che lo sapevamo. Non chiedevamo altro, solo noi, nel nostro tempo e nel nostro spazio. Che poteva essere casa o l’altro lato del mondo. Senza bisogno di altri, perché la nostra forza era che ci bastavamo da soli. Una famiglia, solo noi.

Eppure, evidentemente, non è così che deve andare. Probabilmente per la vita terrena che ci è concessa, eravamo troppo… Troppo legati, troppo appassionati, troppo sorridenti, troppo teneri, troppo affezionati e affettuosi, troppo espansivi, troppo completi, troppo felici. E non c’è spazio in questo mondo per tanta grandezza. Per la grandezza con la quale hai affrontato tutte le sfide della tua vita, umane e professionali. Sempre in prima linea, sempre leader, ma sempre con un occhio dedicato a chi amavi. Persino nella malattia. Persino solo qualche giorno prima di lasciare questo mondo. Quando mi hai accarezzato la testa chiedendomi di dormire un pò perché mi vedevi troppo stanca… Solo tu potevi, Vitamia.

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E sai cosa ho scoperto oggi? Che l’album di cui fa parte questa nostra canzone si chiama “Grazie Mille”. Pazzesco… Grazie, come il Grazie che qui ti rivolgono gli amici per ciò che hai dato o insegnato loro. Grazie, come quello che mi hai detto con l’ultimo fiato che avevi, lo scorso 10 gennaio, “Grazie amore”, con tutto l’amore di cui eri capace.

E Grazie come quello che io ogni giorno rivolgo a te, ovunque tu sia, per avermi dato il privilegio di averti accanto, per essere stato il marito che sei stato, e per avermi resa tua allieva privilegiata di vita. Perché solo forte dei tuoi insegnamenti, ti posso sopravvivere Pciù…dato che “non c’è nostalgia più dolorosa delle cose che non sono mai state”.

Donata

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10 Gennaio 2016, 06:05

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