Senza stipendio da mesi| Occupata la casa di cure D’Anna

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02 Febbraio 2013, 09:22

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PALERMO – La casa di cura D’Anna, uno degli enti di assistenza sanitaria privata in campo neurologico, rischia il collasso. I dipendenti della struttura ospedaliera palermitana lamentano, ancora una volta, la mancata retribuzione di circa sei mensilità. Medici, infermieri e inservienti, stanchi di attendere ancora il pagamento delle retribuzioni arretrate, hanno pertanto deciso di interrompere il regolare servizio, occupando i locali della struttura ospedaliera in segno di protesta.

Si respira aria di frustrazione e stanchezza tra i dipendenti sanitari. “Abbiamo assicurato il servizio all’utenza fino a ieri con la massima cautela e professionalità – ha commentato Provvidenza Fontana, segretaria generale Cisl – Questa forma di protesta non ci appartiene ma non possiamo fare altro, la situazione è diventata insostenibile”. A fargli eco è intervenuto Giuseppe La Rosa, infermiere della clinica D’Anna – “Pretendiamo il pagamento delle mensilità arretrate, quelli sono i nostri soldi. Abbiamo delle famiglie da garantire e chiediamo soprattutto certezze e risposte sul nostro futuro” – ha concluso La Rosa.

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 I lavoratori fino al trentuno gennaio, data in cui è stato dimesso l’ultimo paziente, hanno garantito il corretto svolgimento delle operazioni di deambulazione e di assistenza ai pazienti ricoverati. Adesso, non essendo più in grado di sostenere le loro famiglie nonché le tante tasse e tributi dovuti hanno optato per la linea dura. Corridoi deserti, segreteria vuota, letti perfettamente intatti. E’ questo lo stato attuale della struttura sanitaria. Nessun ricovero, nessuna operazione e nessuna attività ambulatoria sarà svolta nei prossimi giorni. “Abbiamo effettuato un’occupazione quasi simbolica dell’amministrazione nelle ultime due settimane – ha commentato Pietro Li Vigni, responsabile della sanità privata Cisl Funzione pubblica – Da ieri, invece, abbiamo deciso di fare sentire la nostra voce in maniera più forte ed incisiva. Dopo che l’ultimo paziente è stato dimesso abbiamo provveduto ad occupare totalmente i locali della struttura” – ha continuato Li Vigni.

 La struttura ospedaliera ha avuto, nel corso dell’ultimo anno, un contenzioso con l’Asp Palermo a proposito della riconversione delle terapie della riabilitazione psichiatrica che dalla Regione passa alle Asp territoriali. La richiesta di accreditamento, a detta dei dipendenti della clinica d’Anna, sembra non essere stata effettuata dai vertici della struttura sanitaria. “Siamo totalmente all’oscuro dei motivi che hanno spinto l’azienda a non effettuare la richiesta di accreditamento presso l’Asp – ha asserito il responsabile della sanità privata – Da ciò è nato un contenzioso per quanto riguarda il budget. Adesso vogliamo far luce sui motivi che hanno spinto l’azienda ad effettuare questa scelta. Abbiamo provato a spingere i vari organismi istituzionali a venire incontro alle necessità dei lavoratori visto che in ballo ci sono il lavoro, la vita e la dignità di una sessantina di operatori della struttura” – ha concluso Pietro Li Vigni.

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02 Febbraio 2013, 09:22

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