Sequestrata la miniera di Pasquasia

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21 Marzo 2011, 12:00

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La Digos, i Carabinieri e il nucleo operativo provinciale del Corpo Forestale hanno apposto i sigilli, procedendo al sequestro di tutta l’area, alla miniera di sali potassici di Pasquasia. Il provvedimento è stato disposto dalla procura di Enna nell’ambito dell’inchiesta aperta nel gennaio scorso con l’ipotesi di inquinamento ambientale.

Sull’area sono già stati disposti una serie di controlli effettuati anche da altri enti specializzati come l’Arpa e i Vigili del Fuoco. In particolare i magistrati vogliono accertare l’eventuale presenza di percolato di rifiuti e il rischio di dispersione di polveri e fibre contenenti amianto. Nel corso del sopralluogo tecnico al quale ha partecipato nel gennaio scorso il sostituto procuratore di Enna, Marina Ingoglia, sono stati infatti trovati svariati quintali di materiale abbandonato contenente amianto. E’ stata controllata anche la zona dove si trovano alcuni trasformatori sabotati all’inizio di quest’anno e dai quali sono andate disperse nelle campagne limitrofe oltre 2 tonnellate di olio elettrico.

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A denunciare l’accaduto era stato un funzionario dell’assessorato regionale dell’Energia al quale era stato affidato il sito, l’ingegner Pasquale La Rosa. Nei suoi confronti la Procura di Enna ha già chiesto il rinvio a giudizio per omissione di atti d’ufficio, gestione di rifiuti non autorizzata e crollo colposo di costruzioni. De Rosa si sarebbe rifiutato di rimuovere e smaltire cumuli di cemento – amianto, materiale gommoso e ferroso e di adottare le misure necessarie per la messa in sicurezza del sito, ridotto a una discarica di rifiuti speciali pericolosi.

La miniera di Pasquasia, chiusa nel marzo del 1992, era di proprietà dell’Italkali, una società mista formata dalla Regione e da un socio privato. Domani il procuratore di Enna, Calogero Ferrotti, incontrerà la stampa per fare il punto sulle indagini.

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21 Marzo 2011, 12:00

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