14 Novembre 2013, 11:12
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GELA (CALTANISSETTA) – Proseguono le indagini della Procura della Repubblica di Gela sull’ormai noto imprenditore e consulente aziendale Fabio Paolo Fasulo. A poche settimane dall’emissione dell’ordinanza di presentazione alla polizia con obbligo di firma, avvenuta lo scorso 24 ottobre, un altro duro colpo si abbatte sull’impresario accusato, tra gli altri, anche del reato di calunnia, nell’ambito della vicenda legata alla presunta stipula di finti contratti d’assunzione alla cooperativa Agroverde.
La sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica ha eseguito il sequestro di beni mobili ed immobili, tramite un provvedimento emesso dal Tribunale di Caltanissetta su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Antonio D’Antona. In particolare a Fabio Paolo Fasulo sono stati sottoposti a sequestro beni rientranti nella sua disponibilità diretta o indiretta in quanto appartenenti a familiari conviventi. Si tratta di quote societarie di un’azienda che si occupa di locazione immobiliare, due immobili di cui uno, di pregio, adibito a civile abitazione, due autovetture ed un motociclo. I beni, del valore di quasi un milione di euro, sono stati affidati a un amministratore giudiziario.
Il sequestro, secondo quanto ricostruisce la Procura, si basa su accertamenti e sulla ricostruzione di fatti legati all’ultimo decennio di attività di Fasulo. Dai riscontri effettuati dagli inquirenti sono stati accertati chiari indici di sproporzione tra i redditi dichiarati ed i beni acquisiti dall’indagato e dai suoi congiunti. Fasulo, secondo la Procura, avrebbe incontrato più di 800 aspiranti candidati a lavorare nei cantieri del costruendo polo agrofoto voltaico di cui è titolare la cooperativa Agroverde, fingendo di essere incaricato per le selezioni preliminari alle assunzioni.
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14 Novembre 2013, 11:12